Dopo il demo dell’anno passato, giungono all’esordio sotto forma di Ep anche i meneghini Blindeath, dediti ad un Thrash vecchia maniera, convincente ed asciutto nei suoi cinque brani più intro.
Le vocals di Matteo Albini, che nei punti meno schizzati potrebbero essere accostate ad un Hetfield d’annata, accompagnano le efficaci trame chitarristiche della coppia Zoppellaro/Preti, capace di sfornare mid tempos rocciosi che accelerano senza mai cedere a bieche sfuriate, come nel caso delle tracce “Fury Of The Damned” e “Keep Pushing”, manifesto del divertimento alcoolico messo in atto dal quintetto lombardo, con tanto di rutto nel finale!
Le campane che introducono “Dawn Of Disease” lasciano spazio al convulso assolo di matrice Slayeriana, che sfocia in una bordata Thrash, adatta per scatenare un pogo sfrenato durante i live, grazie anche agli stop ‘n’ go, pregevoli nel mantenere alta la tensione del brano.
Buona anche la prova della sezione ritmica, con l’utilizzo della doppia cassa di Danilo Sunna, il quale ha il merito di non fossilizzarsi nel consueto “tempo Thrash”, così come del basso di Daniel Cullity, prezioso nel riempire gli spazi con la sua spettrale distorsione.
Niente concessioni sul finale dell’Ep in questione, anzi, temperatura altissima con la programmatica “Headshot”, completa di chorus Anthrax style, per gli aficionados del mosh di stanza nella Grande Mela. “Kill The Brave” chiude l’opera con energia rinnovata, profusa in un groove spezzato che aumenta lo spettro compositivo dei Nostri.
In conclusione, “Headshot!” lascia trasparire una buona vena compositiva, nonostante la giovane età e la naturale ispirazione per i mostri sacri del Thrash mai nascosta peraltro dai Blindeath in questi solchi, i quali, senza pretese ma con armi affilate nel loro arsenale, come i lancinanti soli di chitarra testimoniano, ci regalano una mezz’ora scarsa di musica, accostabile perfettamente al pugno in faccia raffigurato in copertina.
Con uno sviluppo ulteriore nel songwriting ma mantenendo la medesima energia che inonda “Headshot!”, i cinque milanesi sapranno dire la loro nel sempre più affollato calderone del Thrash.
Recensione di Alessio Aondio
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.