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Martiria - "Roma S.P.Q.R." (My Graveyard Productions/***)

Line up:

Freddy: voce
Andy Menario: chitarra, tastiera
Derek Maniscalco: basso
Umberto Spiniello: batteria
 

voto:

8
 

recensione

L’anno dopo “On The Way Back”, grande (ri)spolvero di vecchie song, restaurate e risuonate per l’occasione con risultati avvincenti, i capitolini Martiria si affacciano di nuovo sul mercato con “Roma S.P.Q.R.” ed un’ altra, grossa novità.
Dopo nove anni e quattro album infatti, Andy Menario & Co. si separano dallo statunitense Rick Anderson, rientrato (forse proprio coi meriti acquisiti in seno ai Martiria) in casa Warlord, dopo che Tsamis ha annunciato un nuovo disco ed alcune date europee per il prossimo anno…
I Martiria, va detto ad onor del vero, facendosi due conti, avranno realizzato che le scarse occasioni di proporsi in sede live (addirittura una volta sola con il buon Anderson al Play It Loud III), mal si conciliavano con potenzialità espresse a così alti livelli, come confermato da “Roma S.P.Q.R.”, confezionato inoltre in un pregevole digipack e perfettamente illustrato in linea col prosieguo delle tracce.
Separatisi quindi in modo totalmente amichevole dal (fu) “Damien King III”, hanno trovato in Freddy un ottimo e dinamico sostituto, al punto da elevare il presente e quinto lavoro, come (probabilmente) il migliore mai uscito dalla penna del chitarrista Andy.
Giocando su tematiche casalinghe, ripercorrendo dunque tappe fondamentali della storia antica dell’Impero Romano, grazie alle liriche di Marco Roberto Capelli (sorta di Mogol dell’Epic Metal), i Nostri riescono nell’intento di confezionare un piccolo grande gioiello di Heavy maestoso nell’incedere ma orientato verso melodie dalla più diretta assimilazione.
Da “Callistus Wake” in poi (tenute insieme da varie intro narrative e strumentali), i quattordici mini trattati di storia romana vergata dai Martiria, rifulgono di luce propria, interpretando al meglio le tematiche affrontate, ora più diretti come la song di cui sopra, “The Northern Edge” o “The Scourge Of God”, ora meditativi e tragici in occasione di “Ides Of March”, impreziosita dal flauto di Maria Luisa Donatiello.
Quindi, unendo le incantevoli e solenni arie degli stessi Warlord alla tradizione Epic italiana (che i Martiria stessi, in venticinque anni di carriera, hanno contribuito ad innalzare), “Roma S.P.Q.R.” diventa un must per coloro che si cibano di Metallo guerriero in cappa e spada, nello specifico scevro da “tamarraggini” (comunque gradite!) e banalità.
Menario mena le danze con classe e padronanza, sobbarcandosi anche il lavoro delle tastiere, coadiuvato dal compagno d’avventura di lunga data, Derek Maniscalco ed il suo perenne pulsare, così come la batteria di Umberto Spiniello, che orna le composizioni con passaggi dall’indiscutibile gusto.
Doppio augurio ai Martiria allora, adesso che hanno trovato un singer, in loco e perfetto per la loro miscela, che possano raccogliere soddisfazioni maggiori, sia in patria che fuori, oltre che riuscire a battere gli stage in lungo ed in largo (ma forse, questo è più un’aspettativa per noi fans assetati!), lasciando, come prerogativa del gruppo, parlare la musica, senza clamore ma “solo” con tanta qualità.


Recensione di Alessio Aondio

tracklist

  1. Nihil Aliud Quam Superstitione
  2. Callistus Wake
  3. Tale Of Two Brothers
  4. Byzantium
  5. Britannia
  6. The Northern Edge
  7. Hannibal (Sons Of Africa)
  8. Omens
  9. Ides Of March
  10. The Scourge Of God
  11. Elissa
  12. Burn, Baby Burn (Magnum Incendium Romae)
  13. Are You Afraid To Die?
  14. Spartacus

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