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Menace - "Heavy Lethal" (My Graveyard Productions/***)

Line up:

Rob Redeemer: voce
Dario Vicariotto: chitarra
Alessandro Fioraso: chitarra
Luca Capalbo: basso
Seba Cavazza: batteria
 

voto:

8
 

recensione

“Heavy Lethal – Deadly Metal”, basterebbe il ritornello della sferzante title track per descrivere l’agognato debutto dei vicentini Menace.
Dall’ Ep “Quake Metal” infatti, sono trascorsi ben nove anni ma, cosa fondamentale, i cinque veneti minacciano ancora seriemente i nostri padiglioni auricolari, col bellicoso Heavy/Speed che guarda a gente quale Judas Priest, Anvil ed Exciter.
“Heavy Lethal”, naturalmente uscito per My Graveyard, si rivela più vario di “Quake Metal”(in verità magnifico precursore di un rinato amore per l’Heavy Classico, almeno in Italia!), ampliando lo spettro compositivo dei Menace, ma confermandone in toto le ferali capacità di songwriting.
La fanno da padrone ora come un tempo, le vocals di Rob “Redeemer” Savegnago, che fonde brillantemente l’acuto Halfordiano ai minacciosi bassi del miglior “Ripper” Owens, esempio ne sia il pachidermico mid tempo di “Godzilla Raids Again”, che risveglia il dinosauro radioattivo ed inarrestabile.
La produzione secca e naturale esalta la prestazione del “boss” Dario Vicariotto, spalleggiato adeguatamente dall’altrettanto valido Alessandro Fioraso, creando un’accoppiata di asce degna di ben altra fama, capace di passare dalla scanzonata “(665) Hell Neighbour” ed il suo mood Anvil, alle velocità a rotta di collo di “Straight To The Grave”.
Ne è valsa davvero la pena di aspettare nove anni per ricevere in cambio “Heavy Lethal”, ennesima testimonianza della iperattività cardiaca della scena Heavy nostrana, che pompa di continuo nuove ed attraenti realtà o, come in questo caso, si pone in stand by per lungo tempo, salvo poi deflagrare in tutta la sua potenza!
Nove brani nove, nemmeno mezzo filler, ma solo killer, oltre alle già citate, impossibile rimanere assorti durante “Crabro Attack”, immaginando la resa ottimale in sede live, con i cambi di tempo dettati dalla doppia cassa dell’essenziale Seba Cavazza, che mena fendenti per tutte le riprese del match.
Oltre alla passione smodata in primis per il Prete di Giuda e poi per gli altri punti di riferimento palesati dai Menace, “Heavy Lethal” mi fa sobbalzare sulla sedia ad ogni passaggio perché i Nostri risultano davvero credibili e coesi in ciò che propongono e MAI, dico MAI, artefatti e sbiaditi come alcune nuove leve del panorama più tradizionale, che ci vengono sovente propinati come “new sensation”.
Questo proprio perché la brace che infiamma il focolare Menace non si è mai spenta e, a quasi quindici anni dalla fondazione, mi auguro che per Dario & Co. il momento sia propizio per raccogliere le meritatissime soddisfazioni, ordinate quindi senza esitare un Menace, “Heavy Lethal on the rocks”!


Recensione di Alessio Aondio

tracklist

  1. Heavy Lethal
  2. She - Spider
  3. Godzilla Raids Again
  4. (665) Hell Neighbour
  5. Crabro Attack
  6. Duke Of Death
  7. Straight To The Grave
  8. Double Trouble
  9. Steel Rain

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