Quindici anni d’esistenza, fieramente ancorata all’underground e assolutamente scevra dalle “smanie” varie di una registrazione perfetta, copertine curate, testi seriosi e via discorrendo…
I Fallen Fucking Angels dalla Versilia giocano sempre in casa, applicando il modulo dell’ “Eno-Gastronomic Speed Metal” che da tempo immemore ne accompagna le vittorie, permeando la loro proposta “trapattoniana”, anche nell’ultimo lavoro dal titolo indicativo di “Italian Restaurant”.
Filippo “Butch” Belli, batterista cantante col pallino degli Exciter, Razor, Anvil e compagnia canadese, rimane il punto di riferimento per i F.F.A., con la sua ugola sgraziata a declamare ironiche visioni della società odierna (leggasi il testo di “Veganazism” ad esempio!) ed il drumming marziale che ne scandisce i versi.
Senz’altro il prodotto più curato dei Nostri, il qui presente “Italian Restaurant” può avvalersi del gusto solista del giovane Alberto Moriani, del pulsante basso di Leonardo Tomei, valore aggiunto soprattutto in sede live, grazie alla carica del “Grifone” viareggino.
Menzione d’onore per la chitarra ritmica degli ‘Angels, dal 2005 nella band, Stefano “Nasty” Giusti, giornalista e tuttologo della scena H.M. più integerrima, persona infinitamente squisita nella sua proverbiale diplomazia.
Diplomazia che i quattro accantonano in brani quali “Road Pigs On The Highway”, mid tempo sulle gioie dei frugali pasti all’autogrill, con tanto di ospite ai cori, il perfettamente integrato Andreas “Gerre” Geremia dei Tankard. Punte di diamante della nuova fatica targata F.F.A., sono per chi scrive “Ludicrous Speed”, brano on-your-face qui nella nuova efficace veste, “B-Movie Mania”, tributo alle commedie scollacciate italiche che hanno turbato anche le adolescenze del poker toscano.
Ultima, ma non meno importante, “I Am The Stopper”, già uscita in lingua madre ma per l’occasione interpretata con la lingua del “football”, l’inglese appunto, che glorifica le gesta ferali di Marcello Lippi, Romeo Benetti e Pasquale “O Animale” Bruno tra gli altri.
Il surplus umoristico dei Fallen non va certo di pari passo, come già anticipatovi, a suoni compressi, tecnicismi e strutture intricate, ma rappresentano “solo” trentacinque minuti di Speed Metal di sicuro impatto, da trasportare senza dubbio sulle assi di un palco per carpirne appieno le potenzialità.
Si astengano quindi i fruitori tanto della “plastica” quanto dell’innovazione, potrebbero considerare “Italian Restaurant” un prodotto superato, stantio e financo demenziale, ma forse è proprio quello che vogliono i Fallen Fucking Angels.
Come direbbe il Trap: “Ich habe fertig!”.
Recensione di Alessio Aondio
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