Provate ad immaginarvi un mondo alla rovescia, dove sono gli animali a dominare sulla razza umana, costringendoci a subire violenze fisiche e psicologiche che solo l‘uomo è in grado di concepire, un pianeta dove l’umanità non è altro che una mandria di persone condotte al macello da aguzzini impersonati da tutte le bestie del creato.
Questa apocalittica e deviata visione rappresenta il credo dei Cattle Decapitation, band grind death proveniente da San Diego: arrivati al loro quinto full lenght, i Nostri sembrano aver dato alle stampe uno dei più intensi dischi del genere del 2012.
Prendete la furia grind degli intramontabili Napalm Death, aggiungetevi la follia lucida degli ultimi Cephalic Carnage ed otterrete la piccola gemma chiamata “ Monolith of Inhumanity”: undici tracce piene di bordate grindcore con una produzione eccellente, mischiate sapientemente con un’attitudine death metal nuova scuola, il tutto “impreziosito” da testi tanto intelligenti quanto provocatori, che parlano di libertà per gli animali, misantropia allo stato puro e rispetto della natura.
David McGraw dietro le pelli alterna velocissimi blast-beat e poderosi break, coadiuvato nell’intento di spaccare i timpani dell’ascoltatore dal macina riff Josh Elmore: il songwriting, ad opera di quest’ultimo, è molto vario nonostante resti all’interno dei canoni del genere, e le varie voci effettate dei pezzi rendono l’ascolto mai noioso.
Inutile parlare di un singolo brano: “Monolith of Inhumanity”, grazie anche al grande talento tecnico dei quattro americani, rappresenta un disco che a mio parere “si mangia” letteralmente molti dischi di tante band deathcore tanto in voga oggi (i Job for a Cowboy non vi dicono nulla?), risultando fresco anche dopo parecchi ascolti.
Durante i minuti del disco, influenze quasi progressive si scontrano con momenti di pura violenza sonora, e qua e là fanno capolino anche degli ottimi spunti melodici, in particolari grazie ad alcuni azzeccatissimi assoli e alcuni ritornelli un po’ più catchy.
Dopo i Maestri Napalm Death, i loro figliocci Cephalic Carnage e Nsum, ecco che si aggiunge un’altra band per formare il poker d’assi del grind death del nuovo moderno: Cattle Decapitation.
Promosso a pieni voti. DISUMANI (O MEGLIO, ANIMALESCHI!)
Recensione di Manuel Molteni
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