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Masterplan - "Aeronautics " (AFM Records/Audioglobe) )

Line up:

Jorn Lande - Vocals
Roland Grapow - Guitars
Jan S. Eckert - Bass
Axel Mackenrott - Keyboards
Uli Kusch - Drums
 

voto:

8
 

recensione

Secondo album per l'act teutonico che dopo uno strepitoso debutto con l'omonimo album risalente ormai a due anni or sono, torna sulle scene con questo nuovo "Aeronautics".
La linea seguita dalla band ricalca il predecessore Masterplan, badando bene però a non cadere nell'autoplagio come invece è avvenuto in passato con altre band avide di riptere il successo delle loro migliori release. A differenza del debut album devo dire che sono state sciolte le briglie alla voce di Jorn Lande, Mackenrott (testiera) ora sa quando lasciare il giusto spazio ai potenti riff della chitarra dell'ex Helloween Grapow e quando invece deve tornare in primo piano. In poche parole alla "macchiana Masterplan" pare siano bastati due soli anni per finire il rodaggio. Essendo i membri della band tutti artisti di talento e con importanti esperienze alle spalla la cosa non deve eccessivamente stupire.
Il cd inizia con una sirena anti aerea che anticipa la opener "Crimson Rider" devo dire che questa canzone è più vicina all'ultimo album solista del singer Jorn Lande rispetto che al debut, la voce è più profonda e potente, il frontman norvegese può sfoggiare tutte le sue doti. "Back for My Life" è invece una ballad in middle tempo, regno incontrastato della tastiera di Mackenrott. Con "Wounds" torniamo a sonorità più tipicamente power (non diciamo Helloweeniane altrimenti Grapow e Kusch potrebbero aversene a male nda), sonorità che comunque ben si sposano con la voce Hard Rock di Lande. Anche le successive "I'm Not Afraid" ed "Headbangers Ballroom", titolo che riprende un famoso locale Heavy Metal di Amburgo, seguono il percorso tracciato dal brano precedente. Così come il resto dell'album, va inoltre citata "Into The Arena" dove le linee vocali e la tastiera si fondono formando a tratti un'unica melodia.
"Falling Sparrow" è invece a mio avviso il brano dove è presente il miglior guitar work di tutto l'album.
Si chiude con "Black in Burn" dove ricomincia la lotta chitarre-tastiera, brano di sicuro effetto (anche questo fortemente Helloweeniano).
Album da avere!!!

Recensione di Paolo Manzi

tracklist

  1. Crimson Rider
  2. Back For My Life
  3. Wounds
  4. I'm Not Afraid
  5. Headbangers Ballroom
  6. After This War
  7. Into The Arena
  8. Dark From The Dying
  9. Falling Sparrow
  10. Black In The Burn

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