Il portale della musica Heavy Metal

www.holymetal.com
 
 
sei in Home » Recensioni » Manilla Road - "Playground Of The Damned" (Shadow Kingdom Records/***)
elenco recensioni

Manilla Road - "Playground Of The Damned" (Shadow Kingdom Records/***)

Line up:

Mark “The Shark” Shelton: voce, chitarra
Bryan “Hellroadie” Patrick: voce
Vince Goleman: basso
E.C. Hellwell: basso
Cory “Hardcore” Christner: batteria
 

voto:

8
 

recensione

L’Epic Metal, genere di nicchia ma dalle innumerevoli sfaccettature, si sa, non è cosa per tutti, e non tutte le band (per non dire fans e addetti ai lavori!) piazzano correttamente questo termine tra le molteplici pieghe dello sport nazionale chiamato “etichettatura”.
Al contrario, per i Manilla Road è stato, è, e sarà sempre l’unica definizione plausibile, dato l’articolato ed oscuro magma sonoro proprio della band di Wichita (Kansas).
Il 2011 vede il ritorno dei prime movers statunitensi sotto l’egida della connazionale Shadow Kingdom Records, etichetta che ha appena ristampato anche il fondamentale “The Deluge”, targato 1986.
L’artwork apocalittico fotografa per bene il titolo del quindicesimo lavoro in studio del four pieces americano, che ha dato luce ad un “commovente” come back, addirittura sullo stile di album quali “Open The Gates” e “The Deluge” nelle parti più dure o ancora del successivo “Mystification”, per quanto riguarda andamenti maggiormente melanconici come nella conclusiva e stupenda “Art Of War”.
Questo accostamento a due tra i capolavori più acclamati dei “Roadsters” è frutto di un ritorno alle vocals esclusivamente nasali (quindi al 100% Sheltoniane) dello Squalo del Midwest, parzialmente accantonate nel precedente “Voyager”, così come dall’ennesimo, superbo lavoro di Cory “Hardcore” Christner dietro le pelli, il quale riporta direttamente alla memoria le tentacolari partiture del fu Randy “Thrasher” Foxe, per altro non facendolo rimpiangere!
I vorticosi quarantacinque minuti di “Playground Of The Damned” hanno il vantaggio di colpire subito al cuore il fan tipo dei Manilla Road che, richiede dalla “sua” band epicità e cupezza meditabonda, corroborata da un’energica iniezione di sano Heavy Metal e, perchè no, da ritornelli che fanno presa (senza essere naturalmente “easy listening”) sin dal primo passaggio, a tal proposito si ascolti subito l’introduttiva “Jackhammer”, piuttosto che “Grindhouse”, attrezzata con svariati assoli dalla sognante sei corde di Shelton in persona.
Niente da dire insomma sul songwriting, sull’esecuzione e quindi sullo stato di salute dei Manilla Road A.D. 2011, gli otto nuovi brani sono tutti di grande levatura qualitativa, scorrendo ed esaltando senza mai annoiare, trasportandoci laddove la discografia del gruppo era un continuo migliorarsi.
Un ulteriore punto a favore di “Playground Of The Damned” è rappresentato dalla produzione, dettaglio che, se poteva tranquillamente essere trascurato dal 1979 al 1983, anni fitti di canzoni simbolo ma, certamente deficitari dal punto di vista sonoro , non lo può essere nel 2011, infatti, qui possiamo sentire un album ben registrato con tutti gli strumenti ai giusti livelli, tutti calibrati ed ottimamente integrati tra loro.
Dopo i “misteri della fede” riguardanti la registrazione, doverosi per la cronaca e che accrescono lo spessore compositivo di “Playground...”, passo e chiudo con le rassicurazioni, i fans dei Manilla e dell’Epic in generale, vadano a scatola chiusa dal venditore (specializzato!) di fiducia ad acquistare la decima quinta, affascinante gemma, ancora una volta scoperta e lucidata dall’infaticabile orafo Mark “The Shark” Shelton, che l’ha incastonata per noi nella corona dei Manilla Road.


Recensione di Alessio Aondio

tracklist

  1. Jackhammer
  2. Into The Maelström
  3. Playground Of The Damned
  4. Grindhouse
  5. Abattoir De La Mort
  6. Fire Of Asshurbanipal
  7. Brethren Of The Hammer
  8. Art Of War

Archivio Foto

 

Recensioni demo

Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.

Wofango Patacca

Segui le avventure di Wolfango Patacca il boia di holymetal.com