Molti membri di gruppi metal si lanciano in progetti solisti, o perché in crisi con la band principale, o per prendere un’altra strada, oppure, come nel caso di Michael Pinella, per raccontarci con note e accordi i suoi sentimenti ed esprimere la sua passione per la musica classica.
I tredici pezzi che compongono l’album sono tutti strumentali, di cui dodici interamente composti dal tastierista dei Symphony X mentre “Scribian Etude OP. 42 no5” é una versione riarrangiata di una melodia del compositore Alexander Scriabin.
Il musicista statunitense ha voluto produrre un album “100% Pinella” infatti, a parte qualche intervento della batteria e del basso nella canzoni troviamo solo parti di piano e tastiera; inoltre sia per questo motivo, sia per evitare che il disco suonasse troppo “Symphony X” Pinella non ha voluto nessuno dei suoi compagni (di viaggio nel mondo prog), né durante la fase compositiva, né durante quella di registrazione. Quindi quello che possiamo sentire in “Enter by the twelfth gate” e puro sangue incontaminato di questo tastierista dotato di un’ ottima tecnica, il quale ha anche registrato e mixato tutte le tracce.
Ascoltando le canzoni si nota che le influenze vanno dalla musica classica al rock/metal, con qualche spruzzatina di jazz; come spiega Pinella, i suoi maestri sono molti: grandi compositori come Bach e Chopin, ma anche pardi del rock come Jon Lord e Keith Emerson; egli però mette davanti a tutti colui che con la sua Stratocaster é riuscito a combinare l’aggressività del metal con la melodia della musica classica, il Paganini della chitarra, ovvero Yngwie Malmsteen.
Le canzoni, di durata non eccessiva, scorrono bene e in molte si possono sentire passaggi e melodie veramente interessanti; un elemento che a mio parere rovina l’album, una macchia nera sopra le candide melodie che nascono dal piano, é il suono fastidioso del sintetizzatore.
“Enter by the twelfth gate” é un disco adatto per rilassarsi, per ascoltare virtuosismi che sbocciano dalla tastiera accarezzata dalle veloci dita di Pinella e, per chi come me apprezza la musica classica, per tornare indietro nel tempo e gustarsi un po’ di musica barocca.
Recensione di Mattia Berera
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