Tempo di rinnovarsi in casa Toxic Holocaust, non solo lasciandosi alle spalle quell’etichetta di one man band di Joel Grind e coinvolgendo dunque l’intera line-up (che vede comunque come principale compositore lo storico frontman) ma cercando anche di dare nuova linfa vitale a un trademark fortemente ancorato alle sue radici. La band di Portland non cerca troppi giri di parole per descrivere la sua proposta, noi facciamo altrettanto arrivando subito al dunque: la produzione di "Conjure and Command" si rivela fin da subito il punto di rottura principale con il passato, abbandonando completamente il grezzume sonoro punkeggiante dei tre precedenti full-lenght per dedicarsi ad un approcio maggiormente thrashy e heavy, scelta che mette in risalto una certa maturità compositiva guadagnata da Joel nel corso degli anni. I fan di vecchia data non devono però temere, la musica dei nostri emana una percentuale di bastardaggine e cattiveria immutata da questo nuovo passo avanti, la miscela esplosiva thrash/black figlia degli storici Venom gode semplicemente di un livello di maturità superiore per permettere alla tracklist di spaziare tra up e midtempo senza alcun minimo momento di noia e ripetitività, cosa che, per le orecchie più attente, accadeva spesso in passato. La musica proposta continua a non essere cosa per palati fini, anche se certi richiami agli ultimi Kreator, soprattutto nelle linee vocali e nella ruvida produzione di chitarra, potrebbe portare alla band qualche sostenitore in più. C’è poco altro da aggiungere nel descrivere un lavoro che non vede nel suo vocabolario le parole "novità" e "originalità" se non il consiglio di diffidare da certe sparate a zero che girano per la rete. Quando si pretendono innovazioni da un gruppo come i Toxic Holocaust allora bisognerebbe semplicemente mettere in discussione le proprie attitudini all’ascolto. Noi li vogliamo così, non diffidate dal voto forse troppo basso, con un minimo di obbiettività ci si renderà conto che ad un lavoro del genere non si può dare veramente più di tanto, l’unica pretesa di "Conjure and Command" è quella di divertire, e ci riesce eccome!
Recensione di Thomas Ciapponi
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