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Devin Towsend Project - "Ghost" (Inside Out/EMI)

Line up:

Devin Townsend - Vocals, Guitar, Bass, Banjo
Dave Young - Keyboards
Mike St. Jean - Drums
Kat Epple - Flute
 

voto:

7
 

recensione

Occorre sapere un paio di cose prima di iniziare l’ascolto di "Ghost": la prima è che non ci troviamo di fronte ad un album metal, la seconda, la più importante, è che, in caso non abbiate notato il nome dell’artista in copertina, è un album dei Devin Townsend. Ok starete pensando che il secondo punto potevamo risparmiarcelo, e invece no! Per riuscire ad avere un approcio concreto con questo disco è necessario ricordarsi chi l’ha composto, ovvero un musicista visionario e versatile, capace di passare da momenti di metal estramo ad altri di puro relax nel giro di una manciata di secondi. Qui lo troviamo nella sua versione più raffinata, lontano dalle schizzoidi visioni del gia analizzato "Decontruction" e molto vicino a quanto gia composto con il sottovalutato "Ki", fino ad ora l’album più soft della sua carriera. Gia, fino ad ora, perchè con "Ghost" il buon Devin riesce ad ammorbidire ulteriormente quel tipo di composizione, creando una lunga serie di brani dove convivono musica atmosferica e country, progressive e ambient, il tutto con un tocco di classe geniale fornito da azzeccati elementi etnici, accantonando totalmente le distorsioni e qualsiasi tipo di ritmica sostenuta. L’impressione scaturita durante l’ascolto di questo terzo sigillo dell’ambizioso progetto è quella del viaggio, un viaggio dove il canadese sembra aver catturato ogni suo minimo stato d’animo e successivamente plasmarlo a suo piacimento per riuscire a tradurlo in musica, un’abilità grandiosa che al giorno d’oggi pochi riescono a fare senza cadere nello scontato. Gia ce lo vediamo, rilassato e disteso in una qualche radura sulle Montagne Rocciose mentre gli passano per la testa le composizioni di "Fly" e "Heart Baby", o perchè no, "Monsoon", allegro e spensierato con la sua famiglia verso qualche pic-nic nei boschi mentre la titletrack e "Blackberry" irrompono nella sua mente; un dipinto di sensazioni dai mille volti qua perfettamente racchiuse e condivise con chi darà l’opportunità di dar voce anche a questo volto del canadese. Come sempre perfettamente usati i vari strumenti-chiave all’interno del platter, dall’abbondante uso di flauti passando per il banjo e l’elettronica fino agli accompagnamenti di chitarra acustica, e poi ovviamente lui, il cantato sussurrato che tanto apprezziamo nei brani di quest’uomo, brani che, dobbiamo ammetterlo, se in questo caso fossero stati gestiti con una maggiore compattezza e senza eccessivi dilugamenti prolissi ("Infinite Ocean" e "Texada" su tutti) avrebbero contribuito a consacrare al meglio un buon lavoro rilassante in qualcosa di ancor più consistente.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

  1. Fly
  2. Heart Baby
  3. Feather
  4. Kawaii
  5. Ghost
  6. Blackberry
  7. Monsoon
  8. Dark Matters
  9. Texada
  10. Seams
  11. Infinite Ocean
  12. As You Were

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