Quando dici “Vanexa”, intendi “La Storia dell’ Heavy Metal italiano” e, parallelamente, quando citi il “Play It Loud”, si allude ad una bellissima favola live divisa in tre capitoli, tutti a base di Heavy Metal di gran qualità.
Ahimè, quest’ultimo non aggiungerà nuove pagine alla sua storia, il contrario auguro ai Vanexa, da più di trent’anni portabandiera di certe sonorità, scevre da mode e trends.
Anche per questo motivo “Metal City Live” acquista valore, infatti la band savonese è stata l’unica a voler registrare e pubblicare la propria performance, avvenuta il 28 di febbraio del 2009 ad Argelato (Bo), in occasione appunto del terzo ed ultimo Play It Loud festival.
Della partita, oltre ai fondatori Silvano Bottari (batteria) e Sergio Pagnacco (basso), ritroviamo quel Roberto Tiranti che nel 1994, appena sedicenne, registrò “Against The Sun”, dopo tanti anni il nostro Roby ne ha fatta di strada, grazie alla sua ugola stellare ma, fortunatamente, non ha dimenticato chi, 17 calendari or sono, gli ha dato una chance per farsi conoscere ed apprezzare.
Inizio con “In The Shadow Of The Cross”, che mette subito in evidenza le capacità del noto singer, seguita da “I Wanna See Fires”, pezzo in odore di N.W.O.I.H.M., impreziosito dal grande scambio di assoli delle nuove asce di casa Vanexa: Artan Selishta e Alex Graziano.
Fa capolino il pubblico bolognese con un boato che precede “Midnight Wolves”, storica opener di “Back From The Ruins”, per molti uno dei più bei dischi di Heavy Metal mai usciti nella nostra “piccola” ma qualitativamente ineccepibile penisola!
Tanto basta per descrivere i Vanexa del 2009, brani eccelsi estrapolati dai tre album della loro carriera, suonati con un’energia ed una precisione degna dei migliori 80’s, il tutto unito ad una registrazione nitida e possente, che fanno di “Metal City Live” un must per ogni amante del Metallo tricolore.
Ancora dalla seconda prova in studio della “Vanessa” arriva “Hanged Man”, mid tempo tragico, interpretato alla grande dal Signor Tiranti, checchè se ne dica sui gruppi nei quali milita/ha militato, io mi permetto di affermare che averlo al microfono del proprio act farebbe gola a moltissimi musici, non solo nostrani!
Va anche aggiunto che quella sera ad Argelato, le versioni dei brani di “Against The Sun” che i Vanexa ci hanno proposto, hanno giovato di una “cromatura” che le ha rese ancor più appetibili all’intransigente pubblico del Play It Loud, ascoltare la ritmata title track per credere!
Pochi fronzoli in questo live, non lunghissimo ma intensamente suonato, pochissime parole da parte del frontman che si limita a scarne presentazioni delle song, dato che il tempo in un festival non è mai illimitato, i Vanexa hanno scelto di far parlare la loro musica, scelta perfetta poiché, a conti fatti, il poker d’ assi che chiude “Metal City Live” non è affatto merce qualunque!
Per incominciare alla grande, tocca a “Night Rain On The Ruins”, arpeggiata e malinconica, spezza la tensione e regala qualche respiro ai Metallers presenti al Ke Me Meo, prima che “One Thousand Nights”, sostenuta dal grande operato di “Syl” Bottari, ci ricorda che i Vanexa picchiavano sodo già nel 1979, periodo nel quale anche le parole “Heavy” e “Metal”, non venivano accostate al nostro “pane quotidiano”, giusto per dare per assodato il fatto che la cricca di Savona ci vedeva già molto lungo!
Altro brano dall’esordio “Vanexa”, altro saggio di Storia dell’ H.M., è l’immancabile turno di “Metal City Rockers”, manifesto del sogno “R’n’R’” della gioventù di allora (mannaggia all’anagrafe!), pezzo che manda letteralmente in visibilio i fans sotto al palco, grazie anche alle similitudini con i Saxon, da sempre gli “Stallions Of The Highway” sono fonte d’ispirazione per Pagnacco e Bottari, i quali si confermano LA sezione ritmica dell’ Heavy italico, al pari degli intramontabili fratelli Caroli (Sabotage).
“Rainbow In The Night” chiude l’oretta a disposizione dei Vanexa, che ringraziano per la calorosa accoglienza, tanto per farvi capire, alla fine si sente la frase (pronunciata Dal Metallaro n°1 in Italia, al quale va la mia stima, you know who you are!) “Silvano sei un Dio” che, probabilmente potrà far sorridere a coloro che sono abituati a guardare sempre e comunque all’estero e a non aver mai avuto un contatto fisico coi propri beniamini, cosa ben diversa quando si parla di Bottari, Pagnacco & Co., dato che loro erano (e sono ancora!) dei Miti per questo genere...
“We don’t hear no disco, we don’t hear no new wave songs, got to PLAY IT LOUD until the end of our days”, estraggo da “Metal City Rockers” per ringraziare in primis i Vanexa e, non da ultimo Giuliano Mazzardi, sia per averli voluti nel suo festival che ovviamente, per aver licenziato questo doveroso live album!
Recensione di Alessio Aondio
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