Dieci anni di attività, tre full length, un paio di demo e ancora nessun contratto discografico, loro sono gli Elvenpath da Francoforte Sul Meno, quintetto Heavy/Power che più teutonico non si può!
Messa subito da parte la parola “originalità”, siate pronti quindi ad entrare nell’ora True, scandita per noi tutti dagli Elvenpath, che sin da “For Our Liberty”, forgiata su riff Helloweeniani e innalzata da un anthemico refrain ad opera del buon Dragutin Kremenovic, non lascia spazio a dubbi sulla strada intrapresa dalla band.
Niente di nuovo sul fronte occidentale quindi, testi impregnati di Metallo, sano e sudato e passionale, anche perchè, come detto, gli Elvenpath non sono certo qui per guadagnare qualche euro, al contrario per sbandierare la loro infinita stima verso l’ Heavy Metal, con mezzi convincenti direi, poiché, anche se si parla di autoproduzione, il platter in questione suona molto meglio anche di opere ben più famose!
Gli echi maideniani in “Into The Future” lasciano subito lo spazio a “Guardians Of The Underground”, sostenuta dalla doppia cassa di Boldie Von Herbolder, il tutto rifinito da uno dei tanti ritornelli di sicura presa presenti in questo disco omonimo.
Ecco che, tra cavalcate e mid tempos da headbanging sfrenato, non ci accorgiamo nemmeno di aver già memorizzato le tracce di “Elvenpath”, album che, se a tutta prima risulterà scontato e banale, soprattutto per chi ricerca astrusità nella nostra musica, con l’andare del minutaggio, non potrà che rivelarsi come un onesto prodotto, somministratoci da questi cinque bonari omaccioni di Germania.
La mega suite divisa in sette parti che chiude il cd parla da sé, quattro spezzoni di clangori di spade sul campo di battaglia inframezzano tre brani, ovviamente al sapore dell’acciaio, esempio ne sia “Metalwar”, cadenzata e di marca Manowar.
Citazione obbligatoria per “Metalsteel”, la quale mi fa tornare in mente i Majesty (ora Metal Force), per convinzione ed orgoglio, non che manchi una dose di ironia nelle liriche (“...Heavy Metal bathrooms with Heavy Metal showers...”), accompagnate dal riffing tonante della coppia d’asce Oberboßel/Rossow.
Quindi, se nell’ Heavy Metal, non cercate null’altro che Heavy Metal (non è affatto scontato, attenzione!) crudo, essenziale ma D.O.C.G., cercate il terzo lavoro degli Elvenpath, sicuramente non dei fantasisti ma certamente con tanta fisicità e grinta nelle gambe!
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Elvenpath
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Recensione di Alessio Aondio
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