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recensione

Arrivano al traguardo del terzo album i greci Emerald Sun, sestetto devoto e anche un po succube degli schemi tipici del genere da loro proposto, un classico power metal influenzato da gruppi come Edguy e Dream Evil. Nonostante le qualità tecniche della band siano più che buone, in "Regeneration" si ripetono gli stessi errori del passato, raggruppabili principalmente nel sovraccarico di cliché e nell’ostinazione di voler limitarsi a fare il semplice compitino, senza prendere quindi un minimo di iniziativa capace di emergere dagli standard di un genere riproposto in mille salse. Queste falde, purtroppo, mettono in secondo piano le note positive della proposta: l’ottima produzione che valorizza ulteriormente le capacità tecniche di questi ragazzi e la prova vocale del singer Stelios Tsakirides, non impressionante ma comunque bravo a destreggiarsi tra le diverse tonalità. Apprezzabili e genuine risultano comunque composizioni come "We Won’t Fall", dal refrain fortemente catchy, la veloce "Where Angels Fly" e la rockeggiante "Starchild", un timido tentativo di aprire una parentesi diversa dal resto della tracklist. Ci sentiamo di segnalare anche la lunga suite "Fantasmagoria", arricchita da un duetto di Stelios con una voce femminile, idea oramai sdoganata ma che comunque spicca rispetto agli abbondanti copia/incolla di cui è composto il disco. Come avrete capito, "Regeneration" è quanto di più banale si possa trovare al giorno d’oggi sul mercato power, per cui ci sentiamo di sconsigliarne fortemente l’ascolto, a meno che non andate matti per i soliti mediocri finti-virtuisismi di chitarra e gli immancabili arrangiamenti sinfonici. L’impressione è che, giunti oramai alla terza pubblicazione, gli Emerald Sun siano destinati a rimanere una semplice e minuscola formazione tributo.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

1. We Won’t Fall
2. Theater of Pain
3. Where Angels Fly
4. Regeneration
5. Starchild
6. Speak of the Devil
7. Planet Metal
8. Chasing the Wind
9. Fantasmagoria