Dall’Urbe ci arriva l’ep degli Slaughter Denial a nome “Eyes of madness”.
La band nasce nel settembre del 2009 per poter dichiarare al mondo intero l’incondizionato amore per Testament, Slayer e Pantera e per creature più “moderne” e compatte quali Lamb of God e Chimaira tra le altre.
Dopo la registrazione di un precedente ep e la messa a punto di questo “Eyes of Madness” i nostri, usciranno nel 2011 con un prodotto ufficiale marcato Crash and Burn.
Sei tracce che non lasciano nulla al caso, prodotto e suonato in maniera precisa, potente e chirurgica, quanto un colpo sferrato con un bisturi sulla carne viva; Dalle chitarre compresse e potenti di Alessandro e Roberto, alla voce di Fabrizio che ha la grazia e la soavità di un rastrello piantato dritto nell’orecchio, al controcanto di Roberto, catarroso e sepolcrale, un perfetto connubio; non tralasciando la compatta e terremotante sezione ritmica che vede Claudio al basso e Simone alla batteria.
“Nightmare” è subito inferno, e subito pandemonio sonoro, potenza e intransigenza, trovi solof furia nei quattro minuti della canzone, dove la rabbia di Fabrizio e supportata dal gran lavoro fatto dalle due asce e dove la sezione ritmica non risparmia nessuno.
“Smile” e “Amusement Fork” non fanno altro che sottolineare, quanto sia la produzione, che la preparazione dei ragazzi in questione mantenga il livello qualitativo alto, soprattutto nella costruzione mai banale del riffing e nell’intreccio dei due differenti stili di “canto”, dove riferimenti a Lamb of God e Chimaira sono forse più presenti che quelli relativi ai Cannibal Corpse citati nella bio, e dove il continuo rincorrersi delle due asce riporta alla memoria dischi quali “the Gathering” dei Testament.
“Maniacal Organzied Crime” ci regala nella parte centrale una sfida delle due asce, ne esce sicuro perdente l’ascoltatore, colpito a destra e a manca da sferzate violente, e dove in più punti il fantasma di Anselmo e Co. fa capolino.
Le ultime due tracce sono un riempitivo “Smegma Violenta” e “Never”” servono solo a chiudere un ep che ha molto da dire e saprà farsi apprezzare dagli estimatori del genere.
Recensione di Lorenzo C.
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