Dalle ceneri dei Landguard, band power prog nascono gli Axiom, oscura creatura metà animale progressivo e l’altra furiosa bestia thrash “Bay Area”.
Il growl “ferale” di Simone Gallinaro fa da contraltare alla voce “cristallina” di Lello Acampa, anche tastierista e mastermind dell’act Axiom; dall’intro “Truths Denied” si passa a “Never Die” dove i nostri sciorinano subito tecnica, potenza e melodia, il tutto ben bilanciato e coeso; a parti più vicine a certo metal prog anni ’90, troviamo chitarre e drumming più spinto verso lidi intransigenti, dove parti più melodiche si fondono con parti più potenti, si da subito convincenti i nostri.
“Human Race”, si apre su un solo di Lello che ricorda il buon “Kevin Moore”, non poteva essere altrimenti, qui però a farla da padroni è la partitura vocale, intricata, la voce “clean” di Lello mantiene una linea molto melodica che si frappone alla voce belluina di Simone, cercando di arginarla, ma venendo ben presto travolta dalla furia del drumming di Walter e dalle due asce di Andy e Tony, il solo è di pregevole fattura, nulla è lasciato al caso, nulla è abbozzato o non finito, l’armonizzazione dei cori riporta alla mente certe soluzioni dei Fates Warning di “parallels” o di “insideout”.
“Red Eyes” parte col piede pigiato sull’acceleratore, e anche se le chitarre triturano riffs su riffs e la sezione ritmica non da’ spazio, le onnipresenti tastiere cercano di ingentilire la furia, di incanalarla, la soluzione melodica della voce di Lello continua a “pagare”, risultando sempre efficace nel controbattere colpo su colpo Simone.
“Dawn is coming” continua sulla falsariga finora tracciata, un heavy prog sempre tecnico e ben suonato, dove a momenti più “rilassati” e contenuti si intrecciano partiture più potenti e violente, il tutto suonato con perizia e convinzione.
“Scar” ricorda certi passaggi alla Communic, dove la melodia passa in secondo piano, o al massimo, viene lasciato alla voce clean di affrontare da sola il compito, mentre il fuoco viene portato dal growl e dalle due asce con uno suono più cupo e saturo.
“Seven steps…” “State of grace” e “revolution inside” non aggiungo e soprattutto non tolgono nulla a cio’ che finora gli Axiom hanno fatto nel bene, i pezzi risultano compatti, omogenei alla trama fatta sinora, la chiusura viene lasciata a “Keep the Rain”, struggente duetto tra Lello e la special guest Claudia Andretta, una ballad pregna di malinconia e interpretata in maniera ineccepibile dalla Andretta che aveva fatto capolino anche nel resto del disco con interventi puntuali e toccanti.
In definitiva, prova superata a più che pieni voti, una formazione che speriamo riesca a trovare un contratto, perché sarebbe il giusto premio per la qualità dimostrata; e l’essere così volitivi e coraggiosi nel portare avanti un discorso che sul nostro bistrattato stivale è solo un suicidio commerciale, il premio è doppiamente meritato, Complimenti!
Contact: info@axiom-band.com
Web: www.myspace.com/axiommetalband
Recensione di Lorenzo C.
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