C’è chi lo chiama modern metal, chi metalcore e chi semplicemente schifezza, ma sta di fatto che il genere in questione si è fatto largo tra i gusti dei più giovani piuttosto in fretta, frutto di una fusione tra death metal di stampo svedese ed un innato gusto per il crossover tipicamente americano. Capita quindi di trovare anche valide realtà in Europa e questi Breach The Void ne sono un esempio, visto che il loro esordio, pur restando ancorato agli stilemi tipici del genere (leggasi: violenza death nelle strofe e coretti emo nei ritornelli), si rivela una notevole “botta”. Da persona non particolarmente amante del genere devo dire di essere rimasto piuttosto colpito dalla violenza del four-piece in questione, capace di sputare rasoiate in tipico swedish style, ma anche di tenere in considerazione una certa vena melodica, logicamente rimarcata nei refrain.
Certo, è da dire che a chi proprio non piace il genere, “The Monochromatic Era” non farà cambiare idea per nulla al mondo, anzi, forse riuscirà a far odiare ancora di più un filone che o si ama o si detesta, ma che certamente non può lasciare indifferenti. Unica cosa che mi viene da dire è che i Breach The Void sono ancora troppo attaccati alla tipica definizione di metalcore propriamente detto e dovrebbero riuscire a scrollarsi di dosso un po’ di banalità nel songwriting creando soluzioni meno stereotipate. In ogni caso si tratta di un’uscita assolutamente di prim’ordine nel panorama modern metal europeo e la nostrana Coroner Records ci ha visto lungo nel metterli sotto contratto.
Recensione di Andrea "Thy Destroyer" Rodella
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