Evoluzione o involuzione? Pare tendano verso la seconda i Breed 77, formazione britannica proveniente da Gibilterra, estrema punta meridionale della penisola iberica, terra che ha sempre avuto una certa influenza sulla musica di questa alternative metal band, riconoscibile infatti dall'uso di elementi di musica latina come il flamenco o il djambe. Involuzione proprio perchè pare che con questo nuovo "Insects" Paul Isola e soci abbiamo deciso di prendere leggermente il distacco da queste particolarità, incentrandosi maggiormente sulla loro anima metallica. Il risultato? un album narcotizzante che distruggerà ogni minuscola voglia di dare una possibilità a questa band dalle potenzialità comunque limitate, la cui unica salvezza risiede proprio nella voce del singer, che non viene però sfruttata a dovere nel corso della tracklist, ritagliandosi uno spazio ben ricamato nella buona "Who I Am" e qua e là col contagocce in diversi brani. Certo le sfaccettature latine non sono sparite del tutto, qualche piccola vampata di alza soprattutto in "One More Time" e "Zombie", forse il miglior pezzo del disco e sicuramente il meno noioso vista anche la ruffianaggine del chorus, ma tutto il resto è tranquillamente evitabile e imparagonabile alle gia debolucce composizioni passate. Acquisto consigliato a chi piace farsi fregare dal mercato discografico.
Recensione di Thomas Ciapponi
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