Tornano di nuovo i (fin troppo!) prolifici Anguish Force, con un mini composto da quattro tracce: un'inedita, due già contenute su precedenti album ed una cover, oltre a tre videoclip, posti nella sezione bonus.
Per quanto mi riguarda, reputo difficoltoso parlare in toni non proprio idilliaci di band underground, specie se italiane, ma, gli Anguish Force da Bolzano, non hanno per nulla confezionato un prodotto appetibile, considerando anche la gran quantità di valide uscite nel mondo dell'
Heavy Metal.
Andando nello specifico, continua a non convincermi “Cry, Gaia Cry”, brano da “Created 4 Self-Destruction”, dato il suo scontato incedere Power (europeo!) e la non brillante prova del singer Johnny Thunder, giudico più efficace “Hate Is Born”, compatta e dal martellante refrain.
E' il turno di “Ride The Brave”, tratto da “Invincibile Imperium Italicum” (ma nella versione remixata!), zeppa di episodi scontati e ripetitivi in stile Hammerfall, diciamo che una doppia cassa veloce ed un testo battagliero non bastano a fare una grande “True” song.
Che mi stupisce in positivo invece è il tributo a R.J. Dio, omaggiato con “The Mob Rules”, interpretata infatti alla grande dal quintetto dell' Alto Adige, soprattutto dall'ugola di Johnny, qui alta e possente.
Come dicevo, nella sezione bonus troviamo tre video, dei quali i primi due praticamente uguali, ovvero la band che suona in un capannone, il tutto inframezzato da immagini di esplosioni atomiche, per fortuna che almeno il pezzo “Created For Self-Destruction” si assesta su canoni Speed di marca Agent Steel, rendendolo fruibile ed azzeccato.
Chiude l'opera il video di “Don't Stop Cryin' (For The Rain)”, ripresa in sede live, ma con l'audio originale dell'ultimo full lenght da studio.
In definitiva, troppo poco per stupire o interessare a mio avviso, quindi, se non siete fan di vecchia data degli Anguish Force e perciò vi necessita per completare discografia, l'Ep “Cry, Gaia Cry” non è di certo un must, anzi, si potrebbe anche aggiungere che, facendo uscire meno materiale, questi ragazzi innalzerebbero il livello qualitativo dei loro lavori.
Recensione di Alessio Aondio
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