Il marciume a cui ci hanno abituato circa due decenni di uscite in campo black metal di stampo norvegese è arrivato a dosi assurde. Il concetto di sofferenza e violenza ha raggiunto livelli altissimi e l’idea di dover provare dolore ascoltando un disco era una cosa assolutamente nuova per l’epoca, eppure questo genere di musica ha saputo, nel corso degli anni, ritagliarsi una vasta schiera di fedelissimi che non mancano di apprezzarne tutte le ulteriori angolazioni. In particolare si è assistito ad un vero e proprio fiorire (se si può usare questo termine associato al black metal) di una scuola francese che ha saputo creare dischi di grandissimo spessore in campo sperimentale.
Tutto questo preambolo per introdurre gli Hell Militia, gruppo formato da cinque oscuri elementi, tra cui anche il bassista degli ottimi Secrets Of The Moon e che fa uscire la sua seconda fatica discografica sotto l’egida della Debemur Morti Records. In realtà non c’è un motivo particolare per avvicinarsi a questo gruppo, in quanto non propone nulla di innovativo o differente da quanto fatto in questi 20 anni di metallo nero ed estremo. Certo, “Last Station On The Road To Death” è un disco che farà la gioia degli amanti del black metal più intransigente, ma nulla più e, d’altro canto, non pretende nemmeno di cambiare la storia. Le strutture sono semplici, basate su un riffing smaccatamente nordico e caotico con una spiccata matrice punk (la cover di GG Allin “Shoot, Knife, Strangle, Beat & Crucify” è piuttosto esplicativa in tal senso), ma al contempo gelido e volutamente impreciso. Sporchi come pochi, i suoni sono molto confusi ed i musicisti poco precisi, ma questo è richiesto dal genere che, senza troppi giri di parole, richiede poca tecnica (ovviamente le eccezioni esistono, basti pensare a campi più sperimentali) e solo un bel po’ di gusto per il marciume propriamente inteso.
Se quindi siete sintonizzati sulle coordinate sonore del black più puro e “true”, allora gli Hell Militia incontreranno certamente il vostro favore, altrimenti “Last Station On The Road To Death” non vi farà certamente cambiare idea in merito ad un genere musicale estremo in tutto e per tutto.
Recensione di Andrea "Thy Destroyer" Rodella
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.