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Archangel - "The Story Of My Immor(t)al Life" (Crash N Burn Records/Masterpiece)

Line up:

Vam Kama Ocean Archangel – Vocals, Keyboards
Blackie – Guitar
Wewo – Drums
Rage – Bass
Shyn – Guitar
 

voto:

6.5
 

recensione

I dettagli sono importantissimi. Questo è un particolare che molto spesso sfugge e tantissime band danno alle stampe dei lavori approssimativi solo perché hanno fretta di pubblicare qualcosa. Non è questo il caso degli Archangel, band nata come progetto solista del cantante Vam Kama Ocean Archangel ed evolutasi in quasi 15 anni a gruppo vero e proprio che oggi pubblica il quarto lavoro sulla lunga distanza. “The Story Of My Immor(t)al Life” è un lavoro curato nei minimi dettagli, in maniera talmente maniacale che è stato scritto sfruttando precise frequenze sonore atte a donare al tutto toni oscuri e tremendamente dark. Il genere proposto dal quintetto veneto è un gothic/industrial metal tutto sommato ben fatto, ma a cui manca, paradossalmente, un elemento fondamentale: l'anima. Tutto quello che si può sentire all'interno delle tredici canzoni che compongono il disco è fin troppo perfetto, freddo nel trasmettere emozioni che dovrebbero avvolgere l'ascoltatore, non lasciarlo con l'amaro in bocca. Ecco, è proprio questa la sensazione che arriva in seguito all'ascolto di un'opera come “The Story Of My Immor(t)al Life”: il sapere di aver assistito ad un disco che è costato tantissimo sforzo, ma che poi, alla fine dei conti, risulta vuoto e privo di spirito.
Il metal, concepito come negli anni '80, è un genere fatto d'impatto, di immagini e sensazioni forti per stupire e far pensare la gente. L'ignoranza di certe soluzioni servono spesso per far sussultare la gente, per scuoterne le ossa con messaggi di grande forza. Tutto questo manca all'ultimo album degli Archangel. Con questo non voglio, però, dire che “The Story Of My Immor(t)al Life” sia un pessimo disco, ma solo un insieme di canzoni che superano di poco la soglia della sufficienza, annebbiate da una formalità esagerata e da una cura estrema dei particolari. Per la prossima volta il quintetto veneto dovrebbe lasciarsi andare di più e liberare un songwriting più vero e meno studiato a tavolino, in modo che le loro vere intenzioni possano essere esternate in maniera più efficace. Peccato.

Recensione di Andrea “Thy Destroyer” Rodella

tracklist

  1. Karmic Loops Of Space And Time
  2. Into Your Mistheria
  3. Erase Me
  4. Absinth
  5. Sweet Harmony (The Beloved Cover)
  6. Life After Death
  7. Noir Love
  8. My Erotic Ergotine
  9. Never Say Goodbye
  10. Emoteque
  11. Underworld
  12. My Name Is L.
  13. Lonely In 2

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