XXIII album in studio per le passionali sorelle Wilson, attive discograficamente da ben 34 anni, anche se questo “Red Velvet Car” è il secondo disco, dopo la reunion avvenuta con la pubblicazione di “Jupiters Darling” nel 2004.
Basta un solo ascolto perchè le Heart siano paragonate agli Zeppelin, quelli più folk e venati di sonorità acustiche, come si evince dall'introduttiva “There You Go”, oppure dalla più energica “Wtf”.
Le “Seattle Sisters” dell'Hard Rock, hanno sempre dimostrato di possedere quel gusto tale da poter essere innalzare al fianco dei grandi del genere, grazie alla loro perfetta alchimia, ottenuta dalla congiunzione della calda ugola di Ann, che accompagna Nancy e la sua sei corde di Pageinana estrazione.
“Red Velvet Car” le riporta alle sonorità probabilmente a loro più care, quelle dei 70's appunto, abbandonate a suo tempo, per seguire il più “plasticato” Hard/Pop degli 80's, anche se, è bene notare che album quali “Heart” o “Bad Animals” non sono affatto delle porcherie!
Tuttavia è con pezzi d'estrazione anni 70, come i nuovi “Wheels”, pulsante e sanguigna, oppure l'avvolgente “Safronia's Mark” ed il suo ritornello disperato, che le Wilson esprimono il loro massimo potenziale, in questo album che, manco a dirlo, è proprio scritto col cuore.
La risposta femminile più eloquente al mondo “fallocentrico” dell'Hard Rock è proprio rappresentata dall'accoppiata mora/bionda che sta alla base del monicker Heart, nome da non sottovalutare se, addirittura Geddy Lee viene accreditato per delle parti di flauto (anche se, a dirla tutta, nel brano in questione, “Valley Of Death”, di flauto non ce n'è nemmeno l'ombra, sembra infatti che sia uno scherzo tra Nancy e l'ingegnere del suono/chitarrista Ben Mink, entrambi amici dei Rush!).
In definitiva dieci tracce (più due bonus!) di romantico Hard, intriso dell'atmosfera ancestrale che solo le sorelle Ann e Nancy Wilson sanno diffondere, spero ancora per molto, molto tempo...
Recensione di Alessio Aondio
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