I Dark End dimostrano ancora una volta che all’interno della scena italiana esistono gruppi di elevato spessore, con qualità che a volte riescono ad avvicinarsi in maniera clamorosa ai mostri sacri del genere.
Il gruppo emiliano licenzia attraverso la Crash & Burn Records il loro secondo disco, “Assassine” un mix ben riuscito di sonorità orrorifiche e black sinfonico che ricordano Cradle of filth e Dimmu Borgir.
Notevole e molto particolare il concept lirico: i Nostri infatti cantano, negli undici brani dell’album le storie di donne assassine, più o meno famose, con riferimenti storici ben documentati.
Cronologicamente gli omicidi presi in considerazione partono dal 1665 (Marie de Brindevilles) sino ad arrivare al recente 1954 (Denise Labbè).
La precisione e l’attenzione espressa sotto il punto di vista lirico, è accompagnata anche da una pulizia sonora e tecnica che, come già ricordato, ha ben poco da invidiare a produzioni straniere di riferimento.
I riff violenti delle chitarre ben si sposano con gli arrangiamenti sinfonici di Antarktica(questi ultimi mai troppo “invasivi”) e la voce del cantante Animae sputa cattiveria per tutta la durata del platter.
Forse un piccolo difetto del prodotto in questione potrebbe essere l’eccessiva durata dei brani, che unita a qualche passaggio non ispiratissimo in fase di songwriting potrebbe far calare l’attenzione dell’ascoltatore. Ma questo, nel giudizio complessivo del disco è sicuramente un particolare poco rilevante: pezzi come “A bizarre Alchemical Practice” o “The Thorns, the pain, the Horror” valgono già da soli il prezzo del cd. L’odore del sangue e della paura sembra materiallizarsi fisicamente durante l’ascolto, ed il dolore cantato da Animae in maniera molto espressiva e personale rappresenta un ulteriore punto di forza di “Assassine”.
In colclusione, se nel panorama Italiano mancava un riferimento in ambito black sinfonico, da oggi i Dark End rappresentano il tassello mancante.
Se siete rimasti delusi dalle ultime deboli prove dei Cradle, provate a dare un ascolto a questo CD:
una valida alternativa italiana, piena di professionalità e passione.
Consigliato.
Recensione di Manuel Molteni
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