Tornano i Thunderstone più in grinta che mai, anche dopo due cambi pesanti nella line up, Rick Altzi su Pasi Rantanen alla voce e Jukka Karinen su Kari Tornack alle tastiere, il gruppo è performante come mai lo era stato. Ogni canzone è stata curata nei minimi dettagli e il ritmo complessivo dell’album è sempre vario ed incalzante, era da tempo che non mi capitava un lavoro così interessante.
I Thunderstone, che con questo sono arrivati al loro quinto disco, hanno ormai l’esperienza giusta per riuscire a stupire per tutti i 50 minuti di Dirt Metal, questo il titolo del disco, e per tenere incollati alle cuffie tutti i fans.
Il disco si apre con un intro tribale elettronico che lancia “I Almighty”, la canzone migliore dell’album, brano che non ha caso è stato il singolo di lancio. Il sound è sempre power ma i Thunderstone sono una delle poche band che è riuscita a sfuggire agli stereotipi del genere, cori e orchestrazioni sono sempre alla base del lavoro ma la voce a tratti sporca di Altzi e i riffoni granitici di Laurenne danno un taglio nuovo e davvero interessante a questo disco. “Dirt Metal”, la titletrack, molto più ritmata della precedente, sarà ottima in sede live e “Blood That I Bleed” è, invece, un duro brano Heavy che, insieme alla successiva “Star”, dà una sterzata verso tonalità più ruvide con Altzi che toglie i ricami al suo cantato andando più diretto ai timpani senza disprezzare, a tratti, qualche accenno di growl. Molto più melodiche sono “Counting Hours” e “Deadlights” mentre “Dodge The Bullet” è una vera fucilata. È proprio questa alternanza tra brani veloci e pezzi più melodici, tra Heavy, Thrash e Power che riescono a tenere alta l’attenzione, i Thunderstone non propongono mai due volte la stessa musica.
A supporto del mio entusiasmo c’è anche la mia morosa che ha usato per caso la mia macchina nella quale c’era questo disco nell’autoradio… insomma non c’è stato niente da fare, ora lo sto ascoltando per l’ultima volta poi glielo devo regalare!
Anche la conclusiva “Suffering Song” è un brano pieno di pathos adatto proprio per chiudere un grande disco come questo! I Thunderstone hanno quadrato il cerchio hanno saputo reinterpretare il power senza copiare da altri e senza riproporre sempre loro stessi, la via è tracciata ora ci sarà solo gloria.
Recensione di Tommaso Bonetti
Siamo alla ricerca di un nuovo addetto per la sezione DEMO, gli interessati possono contattare lo staff di Holy Metal, nel frattempo la sezione demo rimane temporaneamente chiusa.