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Barren Earth - "Curse Of The Red River" (Peaceville Records/Audioglobe)

Line up:

Mikko Kotamäki - Vocals
Janne Perttilä - Guitar
Sami Yli-Sirniö - Guitar
Kasper Mårtenson - Keyboards Olli-Pekka Laine - Bass
Marko Tarvonen - Drums
 

voto:

8
 

recensione

Li aspettavamo al varco i Barren Earth. Chi sono? lo scorso novembre avevamo gia avuto modo di spendere qualche parola su di loro e sull' EP "Our Twilight", composto da quattro tracce che ci avevano fatto intravedere una formazione interessante e con delle ottime idee, da sviluppare sicuramente al meglio ma tutto sommato sorprendenti. Forse non c'era da stupirsi troppo visto il curriculum di questi musicisti, provenienti da realtà piuttosto ferrate come Swallow The Sun, Kreator, Moonsorrow e Amorphis, quindi una super band di tutto rispetto che pare non abbia intenzione di essere accantonata come secondo progetto tra le varie creature originali. La loro proposta può essere etichettabile come melodic death dalle forti influenze doom e dark, con un'accentuata vena progressive anni '70. Insomma una miscela che farà sicuramente la gioia degli amanti del metal estremo più raffinato, sulla stessa scia di band come Opeth, dai quali i nostri prendono molto spunto. "Curse Of The Red River" è il loro debutto discografico ufficiale, un album che rincuora le speranze che nutrivamo per loro. Il disco è composto da 9 tracce che in linea di massima mantengono intatto lo stile gia assaporato nell'EP, riff pesanti, parti acustiche e melodiche, refrain in clean vocals molto graditi e poderose sfuriate growl dell'ottimo Mikko Kotamäki, gia al lavoro con gli Swallow The Sun. In aggiunta a tutto questo, e a differenza dell'EP, troviamo elementi particolari come i synth, sparsi qua e la nella tracklist, chitarre latine riscontrabili nella sensazionale "Flicker" e un uso irrobustito di elementi prog '70. Un esempio esplicito è la titletrack, forse il pezzo migliore del lotto e il più avanguardistico, pesante al punto giusto per poi sfociare in un sensazionale refrain melodico e abbandonarsi nel finale ad una sezione di flauto alla Jethro Tull. Ritroviamo poi "Out Twilight", qui in versione rivisitata che però poco aggiunge all'originale. Un altro elemento da non tralasciare per descrivere il suono della band sono le tastiere di Kasper Mårtenson, autore in quasi ogni pezzo di melodie fortissime che accompagnano alla perfezione le linee di chitarra della coppia d'asce Sami-Janne, "Forlorn Waves" e l'epica "The Ritual Of Down" rispecchiano al meglio questa formula. Più semplici ma non meno coinvolgenti sono "The Leer" e "Ere All Perish", buon refrain per la prima e forte groovy chitarristico per la seconda. In coda troviamo invece "Deserted Morrows", brano che parte con una cadenza malinconica espressa al meglio da Mikko per poi appesantirsi nel finale.
"Curse Of The Red River" è dunque una grandissima sopresa, non perfetto viste le evidenti similitudini alle band principali dei musicisti e soprattutto agli Opeth, ma comunque un album fuori dal comune. Ai Barren Earth serve del tempo e maturità, sono gli elementi che momentaneamente mancano a questa formazione per crearsi un trademark tutto suo e poter sfornare dei capolavori, e sono sicuro che questo avverrà.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

  1. The Curse Of The Red River
  2. Our Twilight
  3. Forlorn Waves
  4. Flicker
  5. The Leer
  6. The Ritual Of Dawn
  7. Ere All Perish
  8. Cold Earth Chamber
  9. Deserted Morrows

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