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recensione

Debutto discografico per i Wretched, giovane band proveniente dalla North Carolina dedita a un deathcore piuttosto tecnico e melodico, genere che da quelle parti, e non solo, sta riscuotendo molto successo e popolarità. Introdotto da un artwork ben curato e originale "The Exodus of Autonomy " è un disco di semplice ascolto e non troppo pretenzioso, nonostante la buona dose di tecnica messa in mostra infatti l'assimilazione delle 11 tracce presenti è nettamente immediata, merito soprattutto delle melodie sfornate dai due chitarristi. L'intento del lavoro non è certamente quello di stupire o di scrivere pagine di un genere oramai preso, copiato e plagiato innumerevoli volte, uno dei pregi della band è infatti quello di non osare troppo e rimanere coi piedi per terra, evitando passaggi troppo intricati la dove non servono e concentrarsi invece sulla buona resa delle parti melodiche, sempre in primo piano e molto godibili. Certo non mancano gli esperimenti, nella strumentale "VI: The Exodus of Autonomy" si accenna anche ad alcuni richiami di samba non troppo forzati, mentre nell'introduzione e nel finale troviamo degli armonici passaggi di violino che fanno da buon contorno a questo tipo di lavoro.
Nonostante qualche traccia non troppo brillante i Wretched hanno sfornato un disco piacevole che fila via liscio dall'inizio alla fine, dimostrano di voler ancora maturare e di non dare tutto subito come certe formazioni in circolazione, questo gli va di certo riconosciuto e vi invitiamo a tenere d'occhio il loro nome.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

1. Shrouded in Filth
2. Aborning
3. Before the Rise
4. A Preservation of Immortality
5. Fetal Consumption
6. Mephisto's Will
7. Deplorable Miscalculations
8. Final Devourment
9. VI: The Exodus of Autonomy (Instrumental)
10. VII: The Descent
11. VIII: Everlasting Damnation