Secondo full lenght per gli inglesi Diamanthian, debuttati nel 2005 con l'esordio "The Infinite Descent", disco 100% death incontaminato e malevolo allo stato puro. Sono passati cinque anni e benchè è evidente fin dalle prime note una certa maturazione del songrwiting questi quattro ragazzi se ne infischiano totalmente dell'originalità e mettono sul mercato questo "Arcana Doctrina", seguendo lo stesso discorso del suo predecessore, un discorso che deve molto alla scuola di formazioni del calibro di Incantation e Immolation. I blast beat e la velocità disumana dei pezzi schiaffati in faccia delle formazioni moderne tanto di moda vanno per 46 minuti nel dimenticatoio, e benchè qua e la ci siano tipiche sfuriate del genere, il platter focalizza il suo spirito sulla musica che tanto aveva fatto innamorare migliaia di metalheads a fine '80-inizio 90', un death metal di quelli più marci e ossessivi, caratterizzato da pezzi cadenzati che fanno dei riff lenti e insani il loro punto di forza, scandito qua e la da momenti di rabbia precaria indomabile. Uno stile di musica che nel corso degli anni è andato purtroppo a perdersi, e che vive grazie ai nomi storici e a queste giovani formazioni che restano a galla nel più infimo underground internazionale, un vero peccato perchè pezzi come "Christ Dementia" o "Bound by the Chains of Purgatory" sono la prova di quanto al giorno d'oggi possa essere ancora affascinante e interessante questa malata interpretazione dell'heavy metal.
Dunque un album non per tutti, da avere senza dubbio per chi della sua dose giornaliera di death old school non può proprio farne a meno.
Recensione di Thomas Ciapponi
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