I Mandragora Scream sono dal 2001, anno della prima pubblicazione ufficiale della band, uno dei gruppi della scena gothic nostrana più personali e lontano dai trend del momento. Non che la band toscana abbia inventato nulla di particolarmente originale ma il gothic metal con influenze dark ed elctro proposto riesce, pur riallacciandosi all’operato di colleghi più blasonati (immaginate i The Kovenant con voce femminile), a mantenere una propria identità grazie alla timbrica multifunzionale della carismatica singer Morgan Lecroix e al contributo dell’altro leader Terry Horn alla chitarra ed alcune parti vocali. “Volturna” rappresenta il quarto capitolo in studio per il quintetto italiano e segna l’ingresso in formazione dei nuovi innesti di Mark Rivers al basso e Jeff Brian Palmitteri alla batteria. Il nuovo disco rappresenta per i Mandragora Scream una naturale prosecuzione della via tracciata con le precedenti pubblicazioni non senza un evoluzione ben visibile, incentrando i propri sforzi su un gothic metal ricco di atmosfere oscure e orrori fiche che ben si adattano al concept vampiresco sulla quale la voce versatile di Morgan tesse linee vocali romantiche dal retrogusto pop-rock. Rispetto ai dischi precedenti “Volturna” mostra un maggior apporto di influenze elettroniche all’interno del proprio sound ed anche la forma canzone predilige una struttura snella ed immediata che arriva subito al dunque, inoltre ascoltando le varie tracce traspare un eterogeneità fra i pezzi mai così presente. Tra i brani più interessanti troviamo le ottime “Deceiver” e “Killin’ Game” con la prima a bilanciare alla perfezione grandi melodie, chitarre massicce e effetti electro e la seconda che segue un approccio tradizionalmente heavy, mentre sul versante romantico “Blindness” si fa apprezzare grazie all’interpretazione di rilievo della Lecroix. I Mandragora Scream faticano a mantenere alta l’attenzione per l’intera durata del disco ed in effetti episodi come l’opener dal ritornello reiterato “I’m Goin’ Alone”, “A Chance For Him” e “Nails” si rivelano sotto il livello di guardia. L’idea di inserire ben due cover all’interno della tracklist pare piuttosto azzardata e se con “Fade To Grey” dei Visage i risultati sono accettabili, non possiamo proprio dire lo stesso per la poco riuscita riproposizione di “Bang Bang” (Cher). I Mandragora Scream si dimostrano una band apprezzabile cui gli appassionati della scena gothic farebbero bene ad accostarsi, la miscela di gothic metal, electro dark, rock e pop proposta risulta quantomeno intrigante, tuttavia non possiamo non segnalare a discapito della band un songwriting ancora troppo discontinuo e soprattutto una produzione sotto la media che forse, fosse stata più incisiva e professionale, avrebbe valorizzato al meglio le varie canzoni.
Recensione di Teospire
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