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Slayer - "Reign In Blood" (Def Jam/***)

Line up:

Tom Araya - voce, basso
Jeff Hanneman - chitarra
Kerry King - chitarra
Dave Lombardo - batteria
 

voto:

10
 

recensione

Forse è inutile recensire dischi come “Reign In Blood” (anche se non ne esistono!), forse tutti sanno cos'è “Reign In Blood” (si spera!), forse... forse... quello che so è che “Reign In Blood” è IL DISCO Thrash Metal per eccellenza, pur non parlando la lingua del Thrash Bay Area in senso stretto, pur avendo trasceso l'aspetto musicale per assurgere a manifesto della violenza sonora tout court. Uscito nel (purtroppo) lontano ottobre 1986, la mezz'ora scarsa di orrore e inferno perpetrato dal quartetto californiano rimarrà per sempre indelebile nelle menti di coloro che lo mandano a memoria o più semplicemente anche di chi, distrattamente se ne accosta, ritenendolo “un album come un altro”.
Sì, perchè l'Assassino di Huntington Park pittura un affresco demoniaco e realistico sulle perversioni sado/umane, attraverso 10 tracce 10 che annichiliscono il malcapitato usufruente, svuotandolo di pietà e caricandolo di odio verso il genere umano e le sue ipocrisie, lasciando le incomprensioni al palo.
Dall'urlo straziato di Araya che apre il delirio descrittivo dell'operato di Josef Mengele, chiamato “Angel Of Death”, pezzo che ancora viene ottusamente definito filo-nazista, dimostrando la scarsa conoscenza del Fenomeno Slayer oltre che manifestando timore verso il politically incorrect di Hanneman & Co. (solo una cosa, ditemi voi come una band con un cantante/bassista Cileno/Americano e un batterista di origine cubana possano essere filo-nazisti, assurdo!!!), si comprende che nessuno, né i Venom prima né gli Hellhammer poi, sono stati capaci di infliggere una così oltranzista lezione alle nostre trombe di Eustachio!!!
Tutto Il Regno Nel Sangue traborda sudicia voglia omicida, esempio ne siano le lyrics censurabili (per l'epoca) di pezzi quali “Piece By Piece”, “Necrophobic”, la blasfemia giustificata di “Jesus Saves” , o ancora “Criminally Insane”, elogio del serial killer.
I portabandiera dell'intransigenza musicale chiudono la loro Summa con una doppietta che mai più sarà superata per quanto riguarda l'impatto fisico, “Postmortem” e “Raining Blood”, quest'ultima aperta da una vera pioggia di sangue, straziano le vittime già finite dai minuti di intenso riffing ai limiti del vecchio Hard Core della premiata ditta Hanneman/King, conditi dai solos taglienti del primo ed epilettici del secondo, il tutto sospinto dal furioso drumming del precursore Lombardo, capace di passaggi inumani per il 1986 (lars ulrich ne sa qualcosa...).
Ciò che lascia sconcertati è che le nefandezze urlate dallo stranziante Tom Araya erano e sono tutte vere, mettendo in luce una vena critica nei confronti delle nostre devianze, non solo per mero smembramento verbale.
Ci hanno provato e ci stanno provando in molti a superarlo, ma la prima coltellata alla carotide è già stata letale 23 anni or sono, desistete quindi...
Passo e chiudo.

Recensione di Alessio Aondio

tracklist

  1. Angel Of Death
  2. Piece By Piece
  3. Necrophobic
  4. Altar Of Sacrifice
  5. Jesus Saves
  6. Criminally Insane
  7. Reborn
  8. Epidemic
  9. Postmortem
  10. Raining Blood

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