Che fosse l’anno delle reunion storiche l’avevamo capito da tempo ma che coinvolgesse addirittura gruppi che negli anni ’80 erano rimasti decisamente di nicchia forse era meno prevedibile. E’ il caso degli At War, i veterani di guerra [per via delle tematiche] originari di Virginia Beach, che dopo 21 anni dall’ultimo lavoro "Retallatory Strike" tornano all’interno della scena metal proponendoci via Heavy Artillery questo "Infidel" che fin dal package mostra un’attitudine vecchia scuola ancora salda, compresa la copertina b-movie inspired.
Il trio americano è dedito fin dalle origini, tra cui spicca il capolavoro del gruppo "Ordered To Kill", ad uno Speed/Thrash molto grezzo con chiare influenze Motorhead fatto di pochi sfronzoli e con tanta voglia di scatenare l’headbanging più furioso.
E’ bene sottolineare come i nostri all’alba del 2009 siano in piena forma, la voce di Arnold è ancora tagliente, Heisel sforna dei riff di pregevole fattura e Stone picchia duro sulle pelli senza strafare o inventare dei pattern fantasiosi. Operazione riuscita nel complesso dato che il sound è granitico, sporco il giusto, coinvolgente e riporta con la mente nei gloriosi eighties.
Come avrete potuto intuire Infidel non presenta nulla di particolarmente innovativo ma la mezz’ora abbondante di durata scorre via senza sbadigli, gli At War sanno ancora creare tracce in grado di colpire per l’accoppiata aggressività/velocità. Si passa dall’opener "Assassins", particolarmente ispirata, fino ad arrivare ad altri episodi di sicuro impatto come "Semper Fi", "Want You Dead" e "Deceit" su tutte. In altre tracce è possibile sentire l’influenza che l’HC Punk ha avuto sul gruppo, come in "R.A.F" che si presenta come uno dei migliori brani del lotto. La chiusura del disco invece è affidata a "Rapechase", già presente sul loro full lenght d’esordio ma che sicuramente acquista maggior valore grazie anche ad una buona produzione che mette in risalto il wall of sound e l’energia sprigionata dagli At War.
Nel complesso il lavoro non presenta grossi filler, certo se cercate qualcosa di innovativo questo non è il disco per voi, la virata verso un suono più Thrash si è rivelata essere azzeccata sebbene in alcune parti il riffaggio e le parti solistiche avrebbero potuto essere migliori. Infidel, quindi, per essere un album da reunion è sicuramente di pregevole fattura e merita pienamente l’attenzione dei vecchi fan della band o di chi è alla ricerca di un lavoro senza compromessi.
Recensione di Daniel Molinari
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