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recensione

Il nome Skeletonwitch non sarà di certo a tutti noto, parliamo infatti di una band nata in una posizione scomoda per il suo genere, l'Ohio benchè si trovi in una nazione che al thrash ha dato le radici e ne ha coltivato l'anima per anni, non ha mai portato alla luce formazioni clamorose, di conseguenza il nome della Strega Scheletrica è stato sempre schiacciato da altri nuovi volti emergenti che mi sembra inutile nominare. Attivi dal 2003, questi ragazzi ci hanno gia proposto un paio d'album decisamente apprezzabili, portatori di un thrash metal alla ricerca di una propria personalità grazie agli innesti extreme, dalle harsh vocals fino ai richiami strumentali black/death. Espressione massima di questa impronta musicale l'abbiamo trovata in "Beyond the Permafrost", disco acclamato da chi ha voluto dare una possibilità al gruppo. Col qui presente "Breathing The Fire" putroppo rileviamo un piccolo passo indietro, se nel suo predecessore avevamo 12 tracce killer parecchio ispirate e galvanizzate da uno spirito old school tutto da gustare, in questo nuovo capitole ne troviamo altrettante ma qualitativamente inferiori, l'impressione sembra infatti quella di un leggero calo di motivazione. Tutto sommato gli Skeletonwitch fanno il loro lavoro, se da una parte abbiamo episodi parecchio classic come "Crushed Beyond Dust" o "Longing for Domination", dall'altra ne abbiamo altri decisamente più estremizzati come "Released from the Catacombs" o "Blinding Black Rage", forse la composizione più pesante della band. Elemento che svantaggia la band e soprattutto la voce di Chance Garnett è la produzione, poco heavy e in certi tratti quasi eccessivamente punk, ciò l'avevamo riscontrato anche nei due precedenti lavori, sarebbe ora il caso di stravolgere le cose.
Ad ascolto concluso possiamo dire che "Breathing The Fire" è un disco senza troppe pretese, gli Skeleton questa volta hanno deciso di seguire il loro cuore piuttosto che la loro testa, l'impressione è però quella che se ci fosse stata una maggiore motivazione ora avevamo tra le mani un buon disco esaltante, dobbiamo invece accontentarci di 35 minuti di musica sufficente che rischia di entrare da un orecchio e uscirne presto dall'altro.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

1. Submit to the Suffering
2. Longing for Domination
3. Where the Light Has Failed
4. Released from the Catacombs
5. Stand Fight and Die
6. The Despoiler of Human Life
7. Crushed Beyond Dust
8. Blinding Black Rage
9. Gorge Upon My Soul
10. Repulsive Salvation
11. Strangled by Unseen Hands
12. ...and into the Flame