Ormai questo CAPOLAVORO ha già un lustro, dato che uscì nel 2004, però essendone entrato in possesso (mi sembra il termine più adatto!) con evidente ritardo, mi accingo solo ora a tesserne le lodi...
I Ravensthorn, per coloro che lo ignorassero, sono una band attiva da meno di 10 anni, proveniente dall' Illinois, che propone una letale miscela di Power a stelle e strisce, combinata ad atmosfere orrorifiche vicine a quelle che, a suo tempo, rendevano i Mercyful Fate una band unica!
Quindi, date le premesse, abbandonate ogni speranza di redenzione e fatevi trascinare dalle vocals assassine di Bill Jannusch negli oscuri meandri dell'occultismo, tutto ciò in senso figurato, of course!
Si, perchè le 8 tracce che compongono il secondo disco del gruppo (il primo sotto una label, tra l'altro attentissima all' Heavy Metal, come la Hellion), sono tutte quante gemme oscure e tetre, che assolutamente conquistano al primo ascolto, sfido qualsiasi amante di queste sonorità a non innamorarsi al primo passaggio di brani quali “Buried in the Basement”, “The Ring” o ancora “Possessed by Evil”, tanto per citarne tre.
In ogni caso tutto il gruppo e non il solo (teatrale) singer risponde alla grande sotto tutti i punti di vista, eccelso songwriting, buona tecnica e, se ci mettiamo anche una produzione pulita e possente e una spettrale cover dell'avvezzo Travis Smith, davvero NON ci sono punti deboli imputabili ai Ravensthorn, per quanto mi riguarda una delle band più valide all'interno del sempre pregno panorama underground, quello classico ovviamente!
C'è da aggiungere che il gruppo è ancora attivo e, benchè abbia sofferto qualche cambio di line up, resiste, ed ha materiale addirittura per ben due nuovi album, argomenti che avrò modo di approfondire in una futura chiaccherata con “Count” Bill...
In definitiva, mi rivolgo ancora una volta a chi ama l' Heavy Metal, in questo caso maligno e estremamente funereo, se riuscite a trovare “Hauntings....” non esitate nell'acquisto, non ve ne pentirete, sarei perfino disposto a rimborsare gli insoddisfatti (tanto per rimanere nel figurato!), MAY THE RAVEN HAUNT YOUR SOUL!!!
Recensione di Alessio Aondio
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