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recensione

Un’ennesima piacevole sorpresa dalla Punishment 18, gli Urto sono una band siciliana dedita a un thrash metal tradizionale, nonostante questo la loro proposta risulta comunque molto fresca e personale. “Upside Down”, il debutto di questi ragazzi che circolano oramai dal lontano 1998, è infatti un disco compatto dove la band non si limita a fare il solito compito di sparare a raffica i classici due riff veloci e possenti, ma al contrario, cerca in tutti i modi di personalizzare quello che è senza ombra di dubbio un tributo alle vecchie glorie.
Il lavoro è suddiviso in sette pezzi mediamente di lunga durata, basti pensare che il più corto arriva quasi a cinque minuti. La particolarità che fin da subito colpisce è l’abilità nell’incrociare riff più secchi e stoppati alla Anthrax con passaggi più tecnici alla Dark Angel, gran parte del merito va alla coppia d’asce, dotate di ottimi cambi di tempo e di un riffaggio molto buono, non da meno è il lavoro dietro alle pelli, ritmiche decise sostenute a dovere dal basso di Francesco Gioia, penalizzato però in più parti dal volume forse troppo basso.
“Upside Down” è dunque un disco che farà molto piacere alla vecchia guardia thrash, e che conferma quanto il nostro paese abbia una buona schiera di band vecchio stile a dir poco validissime, c’è dunque il bisogno di andare a dar soldi a band forse più popolari ma di certo meno originali? Consigliato a tutti quelli che amano questa musica e non vogliono annoiarsi dopo due brani.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

1. The Dilemma Remains
2. Remote Control Seizure
3. Free Will State of Health
4. Mind-Forged Manacles
5. The Second Coming
6. The World Upside Down
7. Requiem For Brainwork