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Job For A Cowboy - "Ruination" (Metal Blade Records/Audioglobe)

Line up:

Jonny Davy - Vocals
Bobby Thompson - Guitar
Al Glassman - Guitar
Brent Riggs - Bass
Jon "The Charn" Rice - Drums
 

voto:

7
 

recensione

I Job For A Cowboy vanno sempre più in crescendo, da omonima band deathcore quali erano, i ragazzi dell’Arizona hanno poi saputo mutarsi in meglio, creandosi un’adeguata personalità che ha attirato l’attenzione della Metal Blade, da qui “Genesis”, album che introduce il gruppo nel mondo del death metal moderno, “Ruination” è il degno continuo di quel discorso, giusto per far capire alla gente che quando si parla di JFAC non si parla dell’ennesimo fenomeno MySpace, sulla bocca di tutti per qualche mese e poi addio è stato un piacere.
Forti di una produzione perfetta che farà invidia a molti, gli americani danno una seconda dimostrazione delle loro doti, i tour di supporto a band più esperte del genere li ha fatti vistosamente maturare, ed è cosi che la scelta del suono si concentra tra un misto di Kataklysm e più giovani Psycroptic, della band di Iacono troviamo principalmente la somiglianza vocale di Davy, non è da molti saper manipolare così bene scream e growl, degli australiani attingono invece i veloci cambi di tempo e la qualità dei riff, molto groovy e macellai al punto giusto. Purtroppo però non è tutto oro quello che luccica, se la parte iniziale del disco si rivela infatti distruttiva e di gigantesco impatto sui fan del genere, quella finale risulta un tantino spompata e senza idee, la struttura di brani come “Psychological Immoralità” o “To Detonate And Exterminate” non è molto lontana da quelle più fresche di “Summon The Hounds”, tanto per fare un nome. Forse la troppa voglia di creare qualcosa di eccessivamente potente da parte dei ragazzi si rivela la loro bestia nera, sono giovani e di tempo per migliorare ne dispongono in abbondanza, ma a parere mio si dovrebbe lavorare di più sulla qualità della tracklist, scandire meglio i brani per far risultare il tutto più fluido e meno martellante. Con ciò non voglio però creare dubbi sulla qualità del prodotto di “Ruination”, album ben più che sufficiente e consigliato a tutti gli amanti delle sonorità estreme moderne.
Unitevi assieme al bestione in copertina per la distruzione totale.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

  1. Unfurling a Darkened Gospel
  2. Summon the Hounds
  3. Constitutional Masturbation
  4. Regurgitated Disinformation
  5. March to Global Enslavement
  6. Butchering the Enlightened
  7. Lords of Chaos
  8. Psychological Immorality
  9. To Detonate and Exterminate
  10. Ruination

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