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Semlah - "Semlah" (Cyclone Empire/***)

Line up:

Johan "Joleni" Nilsson - voce
Tomas Johnson - chitarra
Tommy "Wilbur" Eriksson - basso
Johannes Berg - batteria
 

voto:

7,5
 

recensione

Un altro debut album, anche se arriva da una band attiva dal 2001, infatti, riescono solo oggi ad esordire sulla lunga distanza i Semlah, quartetto Doom da una delle terre più devote a questo genere, la Svezia guarda caso...
Anche perchè "Wilbur" Eriksson, uno dei membri fondatori di questo act, altri non è che lo storico bassista degli altrettanto importanti Count Raven, grande band super ispirata dai Sabbath, vocals di Ozzy in primis.
Parlando dell'attualità, questo "Semlah" farà sicuramente la gioia di coloro che si cibano di canzoni low tempo, con vocals sofferte e melodiche ma che (udite, udite) lasciano trasparire una solarità e uno pseudo ottimismo veramente introvabile nella musica del Destino!
Non c'è in ogni caso un pezzo da scartare in questo disco, ma se vogliamo segnalarne qualcuno in particolare, direi "Machination", con un bel riff ossessivo, "Manifestations obscure" e  "My spirit fails", queste ultime dotate di inspiegabili quanto gradite divagazioni in quello che all'inizio dei 90's veniva chiamato Funk Metal (no, non sono ubriaco ve lo assicuro!).
I quattro scandinavi ci sanno fare alla grande , trasponendo bene le loro emozioni nei vari brani che compongono "Semlah", caratteristica fondamentale per il sound proposto che, grazie alle caratteristiche elencate qui sopra, è reso meno ossessivo e più "luminoso" da un certo groove posseduto dal gruppo. Non manca neanche la ballad acustica che, tutto è tranne che una canzone d'amore, infatti "Perennial movement II" è tragica e malinconica tanto quanto semplice ed assimilabile al primo passaggio.
Di sicuro una bella scoperta questi "Semlah", che possono recriminare un po' solo sulla produzione, infatti (se proprio devo trovare una pecca!) la batteria è poco presente nello scandire le tracks, complice una scelta un pò debole dei suoni, cosa sicuramente di secondaria importanza di fronte alla qualità contenuta in questi solchi..
Quindi Semlah promossi a pieno merito, d'altra parte quando il Doom ti appassiona è difficile liberarsene, "Wilbur" docet...

Recensione di Alessio Aondio

tracklist

  1. From The Seat Of False Judgement
  2. Path Of A Waning Moon
  3. Axioms Of Life
  4. Perennial Movement III
  5. Machination
  6. Manifestations Obscure
  7. Perennial Movement II
  8. Frayed Wings
  9. Beyond Salvation
  10. My Spirits Fall
  11. Havoc

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