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The Cold Existence - "Sombre Gates" (Kolony Records/Masterpiece)

Line up:

Jan Sallander - Guitar, Vocals
Robert Persson - Guitar
Peter Laustsen - Bass
Joakim Antonsson - Drums
Thomas Backelin - Guitar
 

voto:

7
 

recensione

Un altro gruppo melodic death, un altro gruppo svedese, Gothenburg per la precisazione, ebbene si i The Cold Existence tentano di dire la loro riguardo la scena musicale melodeath che ha letteralmente spopolato nella madrepatria delle formazioni storiche del genere, bisogna dire che il risultato è si abbastanza scontato ma comunque in linea di massima buono e degno di nota.
“Sombra Gates”, secondo lavoro per questi musicisti sicuramente testati e consapevoli di ciò che suonano, la miscela proposta è interessante, si passa dai richiami melodici dei primi Arch Enemy alle influenze black di Dissection e Behemoth, fino ad arrivare alle tipiche sfuriate thrash-death stile Vader, insomma una miscela azzardata ma coinvolgente che senza dubbio vi strapperà qualche headbanging e più di un complimento per il lavoro svolto.
La parte iniziale del disco è buona, si parte con un introduzione melodica che presenta “Heretic”, pezzo molto veloce e tirato che rievoca quanto fatto da Nargal e soci, di seguito troviamo una manciata di composizioni più swedish che di per sé sono abbastanza banali ma comunque di ottimo impatto, tutto questo fino a “Apocalypse” che ritorna allo stile della opener con le chitarre artefici di un lavoro davvero ispirato. Decisamente più potenti sono la successiva “Spawn Of Evil” dove troviamo un drumming supremo e le conclusive “Forsaken” e “Wrath of Sekhmet”, pezzi di forte impatto dove troviamo anche qualche richiamo alla scena brutal di oltre oceano e che perlomeno valorizzano la seconda parte dell’album, decisamente noiosa e stancante, soprattutto per l’eccessiva durata dell’opera (56 minuti) che poteva sicuramente essere composta da una decina di brani o anche meno, curandone maggiormente i particolari. A parte qualche lacuna quindi, i The Cold Existence sono da tenere sotto controllo, sperando che con la prossima uscita ci mettano più del loro e curino oltre l’aspetto esecutivo, davvero ottimo, anche quello compositivo.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

  1. Oracle
  2. Heretic
  3. Corruption
  4. Purgatory
  5. Ruins of Despair
  6. Apocalypse
  7. Spawn of Evil
  8. Crawling
  9. The Hellfire
  10. Madness
  11. Sees of Aggression
  12. Forsaken
  13. Wrath of Sekhmet

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