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Sepultura - "A-Lex" (SPV - Streethammer/Audioglobe)

Line up:

Andreas Kisser - Guitars
Paulo Jr. - Bass
Derrick Green - Vocals
Jean Dolabella - Drums
 

voto:

7
 

recensione

Riprendere la visione distopica che Burgess e Kubrick hanno dato della società negli anni ’60 e ’70, decadi di rivoluzioni e cambiamenti, di affermazioni e nascita della figura giovanile. I Sepultura vedono nel mondo di oggi la necessità di riportare alla mente il significato fantapolitico e sociale dell’opera letteraria e cinematografica. Eccoci dunque qui a discutere di “A-Lex”, il primo capitolo della band dell’era post-Cavalera. Iggor, come Max, ha abbandonato la macchina da guerra brasiliana, di fatto ormai nelle mani di Kisser e Jean Dolabella, il nuovo drummer, si dimostra da subito in grado di sostituire il minore dei Cavalera, forte del fatto di essere nella band dal tour di Dante XXI. Tuttavia va sottolineato che la differenza di drumming si sente da subito. Diciotto canzoni per poco più di 50 minuti di disco, dove “A-Lex I,II,III e IV” fungono da intermezzi per spezzare i quattro capitoli che compongono il lavoro. Si comincia con “Moloko Mesto”, brano veloce e diretto con un riff devastante ed il classico solo slayeriano. Purtroppo il primo calo di tensione arriva già nella successiva “Filthy Rot”, troppo ripetitiva e confusa. I cori brazilian style sembrano incastrati con forza e creano un sound in conflitto con il riffing. Il contrasto eccessivo è la pecca principale di tutto l’album. Fortunatamente arriva “We’ve lost you” che è sicuramente la traccia migliore del disco, intro acustico maledettamente malinconico seguito da un riff psicotico che tiene in piedi il brano con aperture di batteria fantastiche e soprattutto semplici. Il lavoro di Kisser è migliore del solito mentre in “What I do” è Green ad offrire la sua migliore prova vocale, andando ad esplorare terreni diversi rispetto ai suoi standard hardcore. “The Treatment” è una killer song destinata al pogo ed al jumping piu’ violento nei live. Passando dalla jam di “Sadistic Values” per “Forceful Behavior”, devastante nel riff, fino a “Strike” il disco resta bene in piedi e dimostra di essere più che mai il lavoro di una intera band, suonato e scritto in sala prove. La tensione però scende con le conclusive “Ludvig Van” e “Paradox”, probabilmente da evitare. L’omaggio a Beethoven è ben fatto, la fusione tra orchestra e metal sicuramente ben studiata ma si tratta di qualcosa di molto inflazionato…in cui i Savatage e la Trans Siberian Orchestra sono maestri. Le melodie dello storico compositore che Alex affettuosamente chiama “Ludovico Van” sono troppo in opposizione con la musica dei Sepultura. Sia chiaro, chi recensisce ama il contrasto più disparato e la sperimentazione più “bastarda”, ma se fatta con logica e non forzata. Inoltre la chiusura affidata a “Paradox” lascia assolutamente lo stomaco insoddisfatto. Il finale è quindi la caduta di tono che penalizza la riuscita del disco, tutto sommato uno dei migliori passi dalla morte dei Sepultura, datata 1996.

P.S. A voi la scelta di scoprire quale finale Kisser e soci avranno voluto dare al disco, se quello del film o quello del libro (del quale in realtà esistono due differenti finali).

Recensione di Riccardo “Rik” Canato

tracklist

  1. A-Lex I
  2. Moloko Mesto
  3. Filthy Rot
  4. We've Lost You
  5. What I do!
  6. A-Lex II
  7. The Treatment
  8. Metamorphosis
  9. Sadistic Values
  10. Forceful Behavior
  11. Conform
  12. A-Lex III
  13. The Experiment
  14. Strike
  15. Enough Said
  16. Ludwig Van
  17. A-Lex IV
  18. Paradox

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