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Elvenking - "Two Tragedy Poets...And A Caravan Of Weird Figures" (AFM Records/Audioglobe)

Line up:

Damnagoras – vocals, additional guitars and keys

Aydan – guitars & backing vocals

Gorlan – bass

Elyghen – violin& keys

Zender - drums

 

voto:

8,5
 

recensione

Quando mesi fa ho sentito che la band di Pordenone stava per iniziare a lavorare su un album acustico ho sinceramente pensato si sarebbe arrivato ad un prodotto contenente vecchi brani rifatti in una versione più delicata e magari qualche pezzo nuovo per fare gola ai (molti) fans. Insomma una sorta di “The forgotten Tales”.
E invece ora mi ritrovo con il nuovo cd e scopro che è l'esatto contrario: un disco con pezzi nuovi e un paio di songs vecchie riarrangiate e una piccola sorpresa ... la cover della hit anni '80 “Heaven is a place on Earth”. Una versione godibilissima che ancora una volta conferma quanto le canzoni degli '80 siano terreno fertile per le bands metal. Unico appunto, se mi è concesso, è quello di non concordare con l'aver messo tale pezzo in mezzo al disco: viene così a spezzare tutta l'atmosfera che si era venuta a creare con i pezzi precedenti. L'avrei visto maggiormente come track finale o magari anche come bonus track!
Ma parliamo del disco.
Questo “Two tragedy Poets ...” riscopre la parte più folk della band. E' un disco piacevole che riempie di emozioni,un disco intrigante per queste fredde serate invernali o una colonna sonora perfetta per una partita di D&D!
Lasciatevi trasportare dall'allegria di pezzi come “Another Awful Hobs Tale” o “Not my final Song”, sognate con la delicatezza di “ My Own's Spider Web” e l'epicità della opener “ The Caravan of Weird Figures” !! Tutti pezzi dove violino e arie da locanda fanno da padrone.
Le versioni di The Wanderer e The Winter Wake (da sempre la mia preferita, mi ricordo ancora quando nel 2006 ho sentito la versione acustica per la prima volta ...ero a Monaco ...) mi riportano a quando ho conosciuto per la prima volta la musica del combo italiano e da subito l'ho amata!
“From blood to stone” invece rimanda alle parti acustiche dei primi In Flames.
Una buona esecuzione, degli arrangiamenti di gusto, una produzione ben curata (ma non eccelsa come quella del precedente The Schyte - soprattutto per quanto concerne la batteria -) una prestazione sentita ed emozionante di Damnagoras alle corde vocali (per me uno dei migliori cantanti in circolazione) fanno di questo album un piccolo gioiello ... e per di più “made in Italy”.
Un disco consigliatissimo quindi; fatevi o fate un bel regalo!

Recensione di RIG

tracklist

  1. The Caravan of Weird Figures
  2. Another Awful Hobs Tale
  3. From Blood to Stone
  4. Ask a Silly Question
  5. She Lives at Dawn
  6. The Winter Wake
  7. Heaven is a Place on Earth
  8. My Own Spider's Web
  9. Not My Final Song
  10. The Blackest of My Hearts
  11. The Wandered
  12. Miss Conception
  13. My Little Moon (digipack bonus track)

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