Alcune band studiano attentamente la propria musica, provando nuove soluzioni e cercando suoni sempre più particolari, molte cadono durante questa strada e finiscono per sfociare in un circolo vizioso dove subentra inequivocabilmente il dio denaro, altre invece e testa alta riescono a trarre dalla propria parte sia le cose positive che quelle negative facendone tesoro, questo è il caso dei The Haunted.
Dopo l’ottima prova di ritorno del beneamato Dolving avuta con “rEVOLVEr”, la band scandinava ha poi, come ben sappiamo, mutato il loro stile con il controverso “The Dead Eye” cercando suoni più melodici e darkeggianti che il pubblico non ha accolto molto positivamente, anche se scavando a fondo dell’album si trovava del buono, ed è proprio da qui che i fratelli Björler hanno deciso di ricominciare. Nasce Versus, un album che urla rabbia e odio e che si distingue in mezzo alla marea di dischi inutili degli ultimi tempi, la chiave principale per leggerlo è la semplicità, già perché l’impatto con questo lavoro è direttissimo, fin dal primo ascolto infatti sentirete dei signori pezzi che non potrete fare a meno di continuare a riascoltare nei giorni seguenti.
La cattiveria e il riffing pesante dei noti album passati e la sensazione cupa che poteva trasmettere “The Dead Eye” vanno qua ad incontrarsi, ed è quiche nascono pezzi come “Trenches”, la selvaggia “Skuld” e le direttissime “Little Cage” e “Ceremony”, se cercate invece un pizzico di violenza in più allora ad accontentarvi ci penserà la già amatissima “Moronic Colossus” o la seguente “Pieces” che oltre a regalarvi una forte dose di melodia vi catapulterà indietro nel tempo con riff forti puramente At The Gates style. A farcire il tutto ci pensa un superbo Peter Dolving che si destreggia come mai ha fatto tra attimi di pura cattiveria e collera a momenti di riflessione profonda.
Il cacciato quindi è tornato nel migliore dei modi, portando a galla il meglio di sé e dei suoi album per regalarci forse il lavoro più ispirato e soddisfacente della loro carriera. Il mio consiglio ora è quello di correre a comprare “Versus” e per chi ha perso la data milanese di pochi giorni fa non gli resta altro che sperare in un ritorno a breve di questa bestia da palcoscenico.
Recensione di Thomas Ciapponi
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