L’originalità nella musica e soprattutto nel metal è sicuramente un fattore molto importante, se questa viene a mancare scopiazzando di qua e di là si rischia spesso di andare contro a infinite critiche e si perde un pezzo di identità e personalità, certo che però c’è chi la propria non-innovazione la sa sfruttare al massimo, questo è il caso dei Those Who Bring the Torture, band svedese attiva da un annetto e con alle spalle già un album omonimo che li ha resi uno dei nomi più discussi nella scena underground scandinava e che ora grazie al nuovo contratto con la Pulverised Records ci presentano la loro seconda fatica.
Come si è già potuto capire non ci troviamo sicuramente davanti a un album freschissimo di novità, “Tank Gasmask Ammo” è infatti un concentrato di varie influenze prese un pò qua e un pò là, si va dalla violenza dei Carcass periodo grindcore alle tipiche sfuriate death svedese dei primi Entombed e Hypocrisy, per un totale di 13 tracce sostanzialmente molto simili tra loro, costruite sulla stessa metrica.
Certo c’è chi storcerà il naso ma i fan del genere possono benissimo lasciarsi trasportare da tutti questi riff aggressivi visto che comunque la qualità musicale dei componenti del gruppo non è da sottovalutare.
Vi troverete quindi ad ascoltare un ottimo “tributo” alle glorie che furono, senza alcuno rischio di cadere nel plagio musicale per fini commerciali, i TWBT non sono quel tipo di persone, sono solo il gruppo giusto al momento sbagliato.
Recensione di Thomas Ciapponi
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