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recensione

Il 2008 si sta caratterizzando anche come l’anno delle grandi promesse come ad esempio di Airbourne o i Black Tide, c’è chi li ama, c’è chi non li sopporta ma una cosa è certa, sono sulla bocca di tutti.
Ora sembra arrivato il turno dei Hackneyed, combo tedesco formata anche in questo caso perlopiù da ragazzini di 16 - 17 anni che ci suonano un death metal classicissimo molto ispirato ai Morbid Angel cambiando principalmente la velocità e lo stile dei riff chitarristici che suonano molto più puliti di quelli dei maestri d’oltreoceano.
La cosa che subito và a prendere l’occhio è la bella copertina, ben disegnata e dettagliata in perfetto stile moderno, ma a parer mio le cose positive o perlomeno gran parte, si concludono qui, l’album suona infatti come il classico prodotto Nuclear Blast, che ricordiamo ha deciso di fornire un contratto a questi ragazzini fin da subito, cosa abbastanza negativa secondo me dato che giustamente è una possibilità in più per un gruppo emergente di farsi un nome e una fama ma allo stesso tempo può compromettere la psicologia dei musicisti, lasciandosi prendere troppo dall’entusiasmo e accrescendo una mentalità da “superstar” mettendo magari in seconda parte il contenuto dei pezzi. Cosi infatti pare che sia successo.
Ci troviamo di fronte a un album piattissimo, nove tracce che definire identiche è un complimento, tra riff eccessivamente ripetitivi, una batteria che risulta in più passaggi estremamente monotona e una struttura musicale semplice e buttata là tanto per registrare dei pezzi, il tutto condito con una produzione molto discreta che a parer mio stona troppo con quello che vogliono suonare gli Hackneyed. Un complimento và invece alla voce di Philipp, non è da tutti riuscire a fare alla sua età un growl cosi buono e pesante, a meno che ovviamente non ci sia anche in questo caso lo zampino della mega registrazione, non ci sarebbe da stupirsi molto anche se spero di potermi ricredere.
Tutto sommato gli Hackneyed ci provano, e questo và premiato nonostante tutto, le capacità ci sono ma non sono adatte a questo contesto e capisco che stiamo parlando di adolescenti però qualcuno dovrebbe capire se è davvero il caso di mettere sotto contratto delle persone che suonano assieme da circa 2 anni e probabilmente fino all’altro ieri registravano nel garage di casa loro. Non era forse meglio lasciargli acquisire un po’ più di esperienza? Non era forse il caso di aspettare per capire meglio cosa volevano fare? L’ideale sarebbe poterli vedere dal vivo per capire meglio molte cose.
Rimandati.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

1. Unseen Enemy
2. Gut Candy
3. Ravenous
4. Axe Splatter
5. Neon Sun
6. Worlds Collide
7. Symphony Of Death
8. Bone Grinder
9. Again