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recensione

I Tarchon Fist si formano nel 2006 da vari musicisti della scena bolognese, capeggiati da Luciano “Lvcio” Tattini, gia in passato membro fondatore dei Rain. Dopo un demo arrivano quindi al loro primo disco, intitolato “Tarchon Fist”, che ha tutte le carte in regola per piacere ai fan dell’heavy metal, per l’italiana My Graveyard Production.
L’opener “Metal Detector” mostra subito di che pasta i nostri sono fatti, Heavy Metal coinvolgente, diretto e d’impatto, una canzone che subito si fa ricordare e con buone parti corali.
Secondo brano in scaletta è a mio parere uno degli highlight del lavoro, “It’s My World”, coinvolgente, grandi riff, grande interpretazione vocale e cori che lasciano il segno, una sferzata di heavy metal di ottima fattura, con melodia e una strizzatina d’occhio alla modernità; una cavalcata che vien voglia di risentire subito.
Si passa poi a “Footbal Aces”, brano cadenzato con una struttura semplice e poco dinamica, parti corali un po’ da stadio… in effetti visto di cosa parla la canzone…; un calo rispetto alle 2 precedenti.
Non c’è problema, “Bad Man Mania”, col suo giro giro tondo iniziale, riporta subito l’ascolto ad alti livelli, con chitarre subito dirette ed aggressive e la batteria che da ancora più peso a questo brano che ah molto feeling ottantiano, ottima anche la prestazione del buon Luigi “Sange” Sangermano, scatenato e carico come non mai. Al quinto posto nella tracklist troviamo “Ancient Sign Of The Pirates”, con le sue parti tirate, i suoi cori, i suoi momenti che tiran fuori un atmosfera piratesca e un assolo niente male.
“Black Gold Fever”, brano di stampo hard rock, è un mid tempo di stampo quasi ottantiano, mentre la seguente “No More Walls”, risulta essere sempre influenzato dall’hard rock, ma con chitarre più appesantite per renderlo più moderno, cori urlati e a volte un poco ripetitivo.
Si arriva quindi alla bellissima “Blessing Rain”, in pratica una ballad, molto melodica, riflessiva, adoro ascoltarla e riascoltarla.. forse non originalissima, ma brano molto riuscito e comunque coinvolgente.
Ecco quindi arrivare “Eyes of Wolf”, singolo apripista dell’album, probabilmente il brano più power oriented dell’intero lavoro, un ululato introduce una mazzata che in sede live farà furore, grande brano, lo adoro, parti corali tutte da cantare, un muro sonoro non indifferente, ritmiche veloci e un riffing di tutto rispetto.
La strumentale “Doc Hammer” apre la strada a “Carved With Fire” altro brano con influenze power, ma comunque con un anima heavy, veloce e tirato, con parti corali epiche, in inglese e latino. Una breve parte di silenzio e parte una traccia nascosta, una sorta di remix di “It’s My World” in versione quasi disco, con effetti fturistici. Da citare anche la parte multimediale del cd, dove troviamo foto, info, biografia, i testi delle canzoni, la storia di Tarconte, sfondi per il desktop e 2 video, rispettivamente di “Eyes Of Wolf” e “It’s My World”
Concludendo, grande lavoro per i Tarchon Fist, un plauso per l’ottimo lavoro svolto dalle chitarre e dalla sezione ritmica guidata dal bassista Marco “Wallace” Pazzini e dal drummer Andrea “Animal” Bernabeo, un grande lavoro anche per la voce del singer Sange. Bravi, album valido e ben prodotto che resterà a lungo nella mia playlist.

Recensione di Marco "Mac" Brambilla

tracklist

1. Metal Detector
2. It’s My World
3. Football Aces
4. Bad Man Mania
5. Ancient Sign Of The Pirates
6. Black Gold Fever
7. No More Walls
8. Blessing Rain
9. Eyes Of Wolf
10. Doc Hammer
11. Carved With Fire