Settimo lavoro per la band floridiana ed il primo con nelle proprie file il guitar hero Ralph Santolla (Death, Deicide, Iced Earth e Sebastian Bach i gruppi in cui ha militato).Già dalla prima song Face Your God si capisce che le cose sono cambiate, al classico tappetto mid tempo e all voce del leader Jonh Tardy si immettono degli assoli di scuola classica che, se nel primo brano stupiscono, alla lunga diventano ripetitivi e scontati.
La prima impressione che salta subito all'orecchio è che il chitarrista americano sia fuori luogo nelle file della band dei fratelli Tardy e, nonostante questa ventata di novità, l'album non sembra convincente e si pone tra i lavori minori dello storico combo.
L'ottimo lavoro di Santolla non fa prendere punti ad un lavoro ormai stantio di idee e povero di contenuti, sopratutto nei suoni di chtarra mai come ora spompati e senza l'energia e la semplicità degli inizi. Probabilmente risentono anche troppo dell'allontanamento del chitarrista storico West che riusciva a dare un'impronta “putrida” e potente alle composizioni.
Da un gruppo che ha fatto la storia del nostro genere sinceramente ci si aspettava di più di un lavoro derivativo dei primi lavori.
Per ora rimandati con riserve, aspettiamo il prossimo lavoro per valutare se il gruppo riesce a risalire la china di questo lento declino, per ora la sufficienza è più che altro per rispetto.
Recensione di Stefano "Demonaz" Pastore
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