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Saxon - "Unleash The Beast" (SPV-Steamhammer/Audioglobe)

Line up:

Biff Byford – Vocals
Doug Scarratt – Lead Guitar
Paul Quinn – Lead Guitar
Nibbs Carter – Bass
Nigel Glockler – Drums
 

voto:

6
 

recensione

Come qualche tempo fa con "Angry Machines" di R.J.Dio, la SPV pubblica, sfruttando il rinnovato successo dei Saxon in questi ultimi anni, uno di quei dischi che non rappresentano certo una pietra miliare della loro carriera, “Unleash The Beast”.
Realizzato in un momento di piena transizione per la band inglese, con questo album fa il suo ingresso nella band Doug Scarratt alla chitarra, andando a sostituire quel Graham Oliver che fin dalle origini aveva occupato quella stessa posizione, e che in seguito alla sua uscita dalla band (a cui seguirono i soliti brutti problemi legali dovuti al marchio della band, risoltisi definitivamente solo nel 2003) andò a recuperare il bassista Steve Dawson ed il batterista Pete Gill, altri membri originali dei Saxon, per formare una nuova band oggi conosciuta come Oliver Dawson Saxon. “Unleash The Beast” è stato inoltre l’ultimo disco registrato con la band da Nigel Glockler, prima del suo ritorno nel 2006 per poi registrare l’ultimo “The Inner Sanctum”.
Ma a parte questi cambiamenti che indicano come la band stava lentamente cambiando pelle dopo essersi goduta i successi dei primi anni ’80 per poi lentamente adagiarsi sugli allori, sfornando a fine eighties e primi anni ’90 ben poco di interessante (si salvano in particolare “Solid Ball Of Rock” e “Dogs Of War”), anche l’album in sè indica una certa voglia di cercare una nuova strada, , con canzoni dall’atmosfera diversa, come “Circle Of Light” o la buona “Cut The Disease”.
Questo pur rimanendo sempre legati comunque ad uno stile più tradizionale e più classico, soprattutto nella seconda parte del disco (vedi ad esempio “Bloodletter”), in cui troviamo “Absent Friends”, che fu scritta in memoria dell’allora scomparso tour manager John J.J. James.
Nonostante quest’aria di cambiamento, di nostalgia, ed allo stesso tempo di ricerca di qualcosa di nuovo, saranno in particolare tre i brani che più degli altri spiccano in questo disco non certo eccezionale, ovvero la titletrack, una di quelle classiche canzoni trascinanti che ancora oggi viene spesso riproposta dal vivo, la veloce “The Thin Red Line”, ed infine la più particolare “Cut The Disease”.
A questo lavoro di qualità mediocre seguì poi un altro mezzo flop con “Metalhead”, ma con l’entrata nel nuovo millennio si sono poi visti segni di rinascita per la band, che ora vanta tra i suoi fans anche molte nuove leve attirate proprio dalle buone critiche ricevute negli ultimi anni.
Per cercare di rendere più interessante la ristampa troviamo come bonus le registrazioni live di “Crusader” e “Solid Ball Of Rock” registrate nel ’95, ma sinceramente se volete acquistare un disco dei Saxon, vi consiglio ben altro.

Recensione di Marco Manzi

tracklist

  1. Gothic Dreams
  2. Unleash The Beast
  3. Terminal Velocity
  4. Circle Of Light
  5. The Thin Red Line
  6. Ministry Of Fools
  7. The Preacher
  8. Bloodletter
  9. Cut Out The Disease
  10. Absent Friends
  11. All Hell Breaking Loose
  12. Crusader (live)
  13. Solid Ball Of Rock (live)

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