Davvero niente male questo disco degli americani Soldiers. “End of Days” si presenta agli ascoltatori come un disco fedele alla scena hardcore americana più heavy, e senza portare troppe novità permette comunque al combo statunitense di essere accostato a band ben più note quali Sick of it All e Terror. Dodici canzoni che scorrono senza risultare neanche troppo pesanti. L’abilità del singer Rick e dei quattro compagni di avventura è quella di sapere miscelare parti down tempo con parti molto più tirate e violente, senza tuttavia esagerare nella velocità dei pezzi e nella tecnica. Si potrebbe quasi dire che alcune parti di chitarra e batteria si avvicinano non di poco al doom, prima di lasciare spazio a sferzate ben più toste. Per quanto riguarda le canzoni l’ascolto è il modo migliore per poterne fare emergere le migliori. Il disco va ascoltato e riascoltato; “The reclaiming” è il pezzo migliore, per chi scrive, assieme alla feroce “Smoke and mirrors” che chiude il disco così come concepito. In chiusura è invece presente una bonus track che i fedeli del genere (ammesso che anche l’hardcore abbia dei defenders) farebbero meglio ad evitare: si tratta infatti di una base rap intitolata “Living Hell” su cui Rick rappa mantenendo invariata la rabbia espressa in tutto il disco. Forse è una forzatura che può piacere a chi ama i musicisti capaci di variare la propria cultura e di mettersi in discussione, ma che farà storcere il naso agli amanti delle urla e delle chitarre ruggenti. Personalmente una buona idea, se le chitarre fossero comparse almeno nel finale del brano. In conclusione: se cercate un disco su cui fare andare le vostre teste, dove trovare sfogo per il vostro lato più rabbioso, questo “End of Days” rappresenta certamente una buona occasione!
Recensione di Riccardo “Rik” Canato
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