Il precedente lavoro "Elements PT 1" non spiccava certo per originalità, tuttavia ancora una volta gli Stratovarius riuscivano nell'intento di proporre l'ennesimo lavoro, non ottimo, ma che comunque tanto sarebbe stato di gradimento ai loro fans. Non passa neanche un anno che ecco che sono di nuovo sul mercato con "Elements Pt 2" album peraltro quasi del tutto scritto in concomitanza col suo predecessore.
Album che già dal primo ascolto lascia l'amaro in bocca, sa di scontato, sentito e risentito. Una traccia come "I Walk to my Own Song" che tanto ricorda il singolo "Eagleheart" presente sulla prima parte di element. Un album con sole 9 tracce (anche se in questo caso è più un bene che un male) che contiene ben 4 mielosissimi lenti che farebbero venire la pelle d'oca alla Pausini ti turno. Insomma capisco che Tolkki e soci avessero fretta di liberarsi dal loro vecchio contratto con la Nuclear Blast però in questo caso forse si sono dimenticati che i soldi che gli danno le case discografiche arrivano direttamente dai portafogli dei fans. Va detto comunque lodata l'abilità tecnica del combo finnico, con al microfono un Kotipelto in ottima forma in quello che, alla luce degli ultimi avvenimenti, sembra che sarà il suo ultimo lavoro in casa "strato".
Al pubblico non resta che sperare che questa sia e rimanga una mosca bianca nella discografia dei cinque finlandesi, un incidente di percorso che li stimoli a rialzarsi proponendo un nuovo album carico di novità e di entusiasmo ma solo il tempo potrà darci una risposta.
Recensione di Paolo Manzi
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