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recensione

Lasciati alle spalle i lavori solisti dei due Timo (Tolkki e Kotipelto) gli Stratovarius tornano sui loro passi e pubblicano il loro nuovo album “Elements Part 1”, titolo alquanto ambizioso che già potrebbe preannunciare la futura uscita di un eventuale Part 2. Tornando all’album in questione, questo si apre con una prima traccia “Eagleheart”, la tipica song alla strato (così si dice quando si commentano canzoni di gruppi che cercano di imitare la band finnica), si tratta di una traccia estremamente lineare, il classico motivetto che si lascia canticchiare fin dopo il primo ascolto. “Soul of a Vagabond” rispetto alla opener track si presenta già più veloce, in middle tempo, ma è con “Find Your Own Voice” che la band comincia a fare sul serio, in questo brano si nota la totale supremazia della doppia di Jorg Michael. Come se fossero un motore diesel, ora che sono ben caldi, ci deliziano con una brano di quasi 10 minuti, il secondo più lungo di tutto il cd, che si intitola “Fantasia”, brano dove le tastiere tengono testa ai riff di chitarra e la fanno da padrone. Da segnalare anche la title track, brano più lungo ma anche più articolato di tutto il lavoro, che riassume nei suoi 12 minuti tutti tutta la storia degli ultimi anni targati Stratovarius. Infine per rilassare la mente e far tornare l’ascoltatore al mondo reale ecco “A Drop in the Ocean” brano caratterizzato dall’utilizzo di chitarre acustiche. E con questo i cinque finlandesi propongono quello che, a mio avviso, pare il loro miglior album, uno di quelli che rimangono per molto tempo nei lettori cd di noi true metaller. Una nota di merito anche alla limited edition in confezione 3D contenete, oltre all’album, un cd con due demo, una bonus Track e un booklet aggiuntivo con foto live e studio.

Recensione di Paolo Manzi

tracklist

1. Eagleheart
2. Soul Of A Vagabond
3. Find Your Own Voice
4. Fantasia
5. Learning To Fly
6. Papillon
7. Stratofortress
8. Elements
9. A Drop In The Ocean