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recensione

Dopo un anno dalla pubblicazione di "Materia", il sesto lavoro in studio della band romana e dopo un ottimo tour di supporto a Opeth e Katatonia, ecco che ritornano i Novembre, band oramai quotatissima sia in territorio italiano che europeo, successo dovuto principalmente alla grande tecnica dimostrata dalla band dei fratelli Orlando, nonchè alle suggestive atmosfere malinconiche d'arte decadente. Non si poteva scegliere copertina migliore per descrivere lo spirito e il titolo dell'album, copertina che raffigura la sagoma di uno spirito completamente costituito d'acqua limpida e quasi "paranormale" che con l'ascolto dell'album si accosta in maniera del tutto azzeccata alla tracklist dei brani che ci vengono proposti.
Con questo settimo lavoro,arriviamo al capolinea di una evoluzione musicale che già potevamo apprezzare seppur ancora lontanamente con "Materia". I Novembre infatti con "The Blue" vanno a stretto contatto con sonorità più progressive metal che alle solite abitudinali caratteristiche Gothic-Death, senza ovviamente tralasciare quest' ultime che giocano sempre un ruolo fondamentale negli album della band romana.
Il cantanto Growl è oramai ben limitato, anche se già nel precedente album era stata adottata questa scelta, il tutto per lasciare spazio alla voce pura e triste di Carmelo che in questo album come non mai si dimostra eccellente e suggestiva, ne abbiamo subito la dimostrazione nei due brani introduttivi quali "Anaemia" e "Triesteitaliana", entrambi pezzi stilisticamente elaboratissimi che possono vantarsi di ruolo di colonne portanti dell'intero album, il primo un pò più lento e malinconico del secondo che invece mette in campo la grande tecnica e abilità del nuovo bassista "Luca Giovagnoli" che si dimostra un grande asso nella manica, importantissimo in questo nuovo lavoro.
Il resto della tracklist scorre via molto piacevolmente, gustando per intero questa nuova evoluzione musicale, brano da citare è sicuramente il ben studiato "Architeme" in cui vengono ancora messe in risalto le buonissime doti di Giovagnoli, doti che non sono servite per farmi apprezzare a pieno "Cantus Christi" che a mio parere si presenta come il pezzo più monotono dell'intero album.
Le canzoni di chiusura sono quasi un alter-ego di quelle d'apertura,con una "Zenith" da far sognare ad occhi aperti in cui troviamo un'ottima prestazione sia di Massimiliano alla chitarra che di Giuseppe alla batteria, prestazioni da dieci e lode dovute anche all' abbondante presenza di queste rivoluzioni musicali già citate e il solito marchio tecnico-malinconico stile Novembre. "Argentic" altra grande canzone stilistica dove di nuovo il suono delle chitarre sovrasta la scena,dominio che continua con "Deorbit", ennesimo grande pezzo caratterizzato anche dall'ottimo Growl di Carmelo che che segna la conclusione di "The Blue" un ennesimo grande lavoro di una delle band più gettonate Made In Italy.
Per spendere due brevi parole di chiusura, "The Blue" è un album da ascoltare e riascoltare per apprezzarne a pieno i frutti, oramai i Novembre ci hanno abituato a questo genere di lavori e anche se le sonorità hanno nettamente preso una svolta decisiva il loro marchio rimane indelebile e ben saldato. Ora aspettiamo solo di poter vedere i quattro in sede Live per sentire qualche brano di questo settimo lavoro, cosi da poter confermare a pieno i buoni voti che si sono meritati.

Recensione di Thomas Ciapponi

tracklist

1. Anaemia
2. Triesteitaliana
3. Cobalt of March
4. Bluecracy
5. Architheme
6. Nascence
7. Iridescence
8. Sound Odyssey
9. Cantus Christi
10. Zenith
11. Argentic
12. Deorbit