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Rainbow - "Rising" (Polydor/1976)

Line up:

Ronnie James Dio
Ritchie Blackmore
Jimmy Bain
Tony Carey
Cozy Powell
 

voto:

10
 

recensione

Dopo aver lasciato i Deep Purple, il Maestro Ritchie Blackmore diede vita ai Rainbow assieme a Ronnie James Dio e agli ex –Elf, formazione che viene cambiata in occasione del secondo album della band, ad eccezione del grandioso vocalist, per questo Rising.
“Rising” è uno dei quei album che in poche tracce riescono a incanalare il meglio di quanto si possa ascoltare in una data epoca, uno di quei manifesti straordinari che si fanno responsabili di un nuovo modo di pensare e creare musica. Pur rimanendo ancorato alla tradizione dell’hard rock, Rising sarà negli anni successivi un punto focale per l’ispirazione dell’heavy metal, dell’epic metal, del power metal e dell’heavy rock neoclassico. Ognuno dei cinque mostri sacri qui uniti dà sfoggio delle loro migliori soluzioni, creando un affresco assolutamente irripetibile, tra i fantastici assolo del Men In Black, la prestazione vocale disumana di Ronnie James Dio, la granitica base ritmica sostenuta da un terremotante Cozy Powell, che contribuisce fortemente a dare dignità all’utilizzo massiccio della doppia cassa, e i passaggi fascinosi delle tastiere di Tony Carey. Quando questa macchina da guerra affina le armi non offre soltanto il godimento di singole performance spettacolari, ma sottomette queste alla realizzazione di canzoni immortali, sempre moderne, frutto di una sapienza senza pari e di una sinergia eroica. Un album che ha della magnificenza nella composizione e nell’esecuzione, ma che possiede altresì la sua arma vincente dell’ugola stratosferica di Ronnie Dio, impegnato a ricamare alcune delle linee vocali più clamorose di tutti i tempi.
Persino gli episodi più conservatori come l’hard blues di “Startruck” e il mid-tempo rock’n’roll di “Do You Close Your Eyes” sono elevati all’eccellenza nelle mani dei cinque geniali musicisti. Mentre con “Stargazer” i Rainbow superano alcuni dei limiti del rock raggiungendo davvero il cielo, attraverso questa immensa composizione senza precedenti. Heavy rock cadenzato e immaginifico, sostenuto da originali giri chitarristici e devastanti sezioni ritmiche, impreziosito dagli splendidi inserti sinfonici dell’Orchestra Filarmonica di Monaco; una cornice trionfale, solenne, divina, epica, un muro del suono senza pari in cui s’inserisce quella che è di certo una delle più grandiose interpretazioni canore di sempre, un Ronnie James Dio inedito, che si erge a titanico ed enfatico cantore, capace di lambire l’arcobaleno stesso con la sua ugola, più in alto anche del cielo, attraverso modulazioni superbe ed un’esegesi lirica che si esplica da sola attraverso la sua tesa, drammatica, teatrale, sconfinata voce.
Con Rainbow Rising siamo al cospetto della storia, quella che supera i generi e le differenze, quella che supera i limiti delle varie arti, tale è la forza di questo mosaico musicale che eternamente detterà i riferimenti di interi sottogeneri, di migliaia di epigoni, decretandone l’essenza di supremo e memorabile comandamento del rock duro a venire.

Recensione di Marco Priulla

tracklist

  1. Tarot Woman
  2. Run with the Wolf
  3. Starstruck
  4. Do You Close your Eyes
  5. Stargazer
  6. A Light in the Black

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