A tre anni di distanza dal debut album Gloomy Lights, preceduto di pochi mesi dall’EP Beyond The Hatred, esce Ill Innocence, il nuovo full-lenght marcato Gallhammer, band giapponese tutta al femminile, che punta proprio su questa particolarità per fare breccia. Si, perché dal punto di vista prettamente musicale, almeno per quest’ultima release, i risultati sono mediocri.
Il trio di Tokyo fa parte di quel filone classificato in patria come Punk/Crust, unendo ad esso un mix di elementi tipici del black e del doom metal. Il look delle ragazze è trasandato, decadente, estremo, così come le tematiche delle lyrics che trattano di odio e depressione.
Il cd si apre con “At The Onset Of The Age Of Despair”, un brano lento e deprimente in pieno stile burzumiano; si passa quindi a “Speed Of Blood”, un pezzo più diretto ma privo di mordende. Già queste prime due tracce sono il segnale che a differenza del buon esordio le Gallhammer hanno fatto un netto passo indietro. Difatti “Gloomy Lights” aveva stupito tutti all’interno della scena estrema, mentre questo nuovo lavoro pecca in primis dal punto di vista del song-wrinting, molto vario, ma omogeneamente di basso livello, e soprattutto per una produzione pessima, che va rimarcata anche per il fatto di averla fatta in questo modo proprio per scelta e con l’aiuto di un certo Nocturno Culto. Infatti il sound grezzo e sporco va a riprendere quello dei padri del black metal dei primi anni ’90, andando però a minare l’atmosfera decadente espressa dalle composizioni. L’unico elemento che esce positivamente da questa scelta è la voce di Vivian Slaughter, più rozza di quella di un uomo primitivo.
Peccato…le tre ragazze giapponesi hanno mancato il bersaglio al primo colpo, si ricaricheranno e vedremo se al secondo tentativo faranno centro…speriamo!
Recensione di Dimitri Borellini
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