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Blaze

Cari amici di Holy Metal, eccomi qui pronto, in compagnia del caporedattore Paolo Manzi, a scambiare quattro chiacchiere, al termine della sua splendida esibizione al Transilvania Live, con Blaze Bayley, che sta portando in tour il suo nuovo album Blood And Belief.

Ciao Blaze. Prima di tutto grazie del tempo che hai deciso di concederci, considerando anche la stanchezza dell’after show.
è sempre un piacere parlare con chi ti segue e ti sostiene. Comunque noi non siamo assolutamente stanchi, potremmo andare avanti anche delle ore.

In tutti questi anni hai avuto l’occasione di suonare in band famose come gli Wolfsbane, Iron Maiden, prima di partire con il tuo progetto solista che hai deciso di chiamare semplicemente “Blaze”. Se dovessi tirare le somme della tua carriera, quali sono i momenti migliori ed i peggiori, in caso ce ne siano stati?
Posso affermare senza il minimo dubbio che la mia carriera è sempre stata costellata di avvenimenti che ho sempre considerato positivi. È bello quando sali sul palco e la gente ti acclama, quando stai bene con i tuoi compagni di viaggio, quando riesci a far sì che la tua musica arrivi agli altri. Mi sento fortunato di poter lavorare con gente motivata che mette l’anima in ciò che fa.

Parlando del tuo primo album solista “Silicon Messiah”, cosa ti ha ispirato questo titolo così particolare? Te lo chiedo perchè mi ha fatto tornare in mente la “Silicon Valley” che si trova in America.
Effettivamente un riferimento alla “Silicon Valley” c’è, ma principalmente è un titolo che si ispira molto al concetto di evoluzione, un termine che nasconde sia aspetti positivi che negativi. L’evoluzione porta con sè il termine tecnologia. Il mondo occidentale ha imparato ad abusare della tecnologia a suo piacimento. E tutto questo non è buono. Ed è per questo motivo che ho deciso di introdurre “Ghost In The Machine” parlando del pericolo che corre chi abusa dell’uso dei computer e dei cellulari.

Quando componi le tue canzoni, preferisci usare il metodo delle Jam Session oppure affidi ai singoli membri le proprie parti da rifinire poi in sala d’incisione?
Non c’è mai un’idea di base. Quando componiamo ognuno di noi fornisce la sua idea, gli altri la ascoltano, la sviluppano ed alla fine le mettiamo insieme e giudichiamo se vanno bene o meno.

Qual’è, a tuo giudizio, la migliore Line-Up con cui hai suonato?
Penso che la Line-Up con cui sto suonando adesso sia veramente speciale: sin dal primo momento c’è stato qualcosa che ci ha subito unito. È una sensazione che non provavo da tempo. I ragazzi sono realmente motivati e sono pronti a dare sempre il massimo.

Quando scrivi le tue canzoni, quali sono le tue fonti d’ispirazione?
Mi ispiro molto ai primi album dei Black Sabbath, oltre ai vari mostri sacri della musica come Ronnie James Dio, Bon Scott ed altri gruppi della scena metal anni ‘80. A volte mi piace ispirarmi anche ai Sex Pistols.

Dammi un tuo giudizio sul pubblico di stasera.
Io amo il pubblico italiano. Ogni volta che suono in Italia vengo sempre accolto in maniera molto calda ed amichevole. Gli italiani sono il pubblico che ogni artista vorrebbe avere: cantano le tue canzoni a squarciagola, ti incitano sempre, riescono sempre a caricarti a mille. Sono semplicemente grandiosi.

Qual’è la tua opinione circa l’odierna scena metal europea e mondiale?
Penso sia un momento molto duro. Il metal non è un genere che va di moda. Quindi se vuoi sopravvivere devi cercare di adeguarti al trend o devi cercare di cambiare, di evolvere il tuo stile. Non puoi sempre rimanere legato allo stile musicale tradizionale.

Ci sarà una special edition del tuo album per natale?
Non penso ci sarà un’edizione speciale dell’album. Stiamo già componendo il materiale che comporrà il nuovo album, penso che entreremo in studio a Gennaio così da poter pubblicare nel 2006 un altro grandissimo album. Siamo molto eccitati. Abbiamo un sacco di idee che stiamo riversando nella creazione dei vari brani.

Se dovessi consigliare un album ad un ragazzo che volesse conoscere chi fossero gli Wolfsbane o chi siano i Blaze, quale gli consiglieresti?
Per quanto riguarda i Blaze, sicuramente consiglierei “Silicon Messiah” oppure “Blood And Belief”; se invece vuoi sapere qualcosa dei Wolfsbane consiglierei “Down Fall The Good Guys” oppure l’ultimo doppio album intitolato semplicemente “Wolfsbane”.

Qual’è la differenza fra cantare in un piccolo club e suonare davanti ad un pubblico di migliaia di persone?
Quando suoni in un piccolo club senti il contatto con i fans. Li puoi toccare e loro ti possono toccare. Alla fine dello show ti puoi fermare a firmare autografi o puoi anche fare delle foto con loro. Quando suoni in un festival davanti a migliaia di persone, c’è sempre un solco tra te ed il pubblico. Quando ho suonato con i Maiden ho potuto partecipare a concerti come il Rock In Rio davanti a folle oceaniche, ma mi mancava il contatto con il pubblico. A noi non interessa quanta gente ci sia: la gente che accorre ai nostri concerti merita di vedere sempre uno spettacolo di ottima qualità. Quindi noi cerchiamo sempre di fare del nostro meglio.

Quindi non ci resta che aspettare, con ansia, il tuo nuovo album. Per concludere questa bella e divertente chiacchierata, ti va di salutare i lettori della webzine Holy Metal?
Certamente. Buon natale e felice anno nuovo a tutti gli amici di Holy Metal da Blaze Bayley, l’oscuro signore del metal. Ci vediamo l’anno prossimo con una altro album che speriamo Vi piacerà. Grazie per il supporto che ci date. Vi aspettiamo l’anno prossimo al nostro show che terremo qui in Italia.

Intervista di  Donato Tripoli e Paolo Manzi